«Su Lavena si fa ambientalismo all’incontrario»
Secondo l'assessore alle politiche forestali della comunità montana Paolo Sartorio l'intervento di disboscamento era necessario
«Lo si potrebbe definire ambientalismo al contrario quello di Gianluigi Pozzi e del comitato ambientalista di Lavena». A definire il blog in difesa di Lavena in questo modo è l’assessore alle foreste della comunità montana Valganna Valmarchirolo Paolo Sartorio che interviene a seguito dell’articolo pubblicato ieri su Varesenews. Sartorio interviene nella polemica sottolineando come l’intervento di disboscamento effettuato alle spalle del grotto Bagat sia assolutamente da elogiare:«Danesi andrebbe ringraziato per quell’intervento – spiega Sartorio – in quanto è intervenuto in un’area a ridosso della strada provinciale dove la montagna ha lo strato di roccia molto superficiale che non lascia abbastanza terra per le radici delle piante troppo vecchie e pesanti. In buona sostanza lì si stava verificando una situazione molto simile a quella che ha portato alla famigerata frana di Cremenaga».
Secondo Sartorio il rischio idrogeologico in quel punto era molto alto, per questo motivo si è deciso di autorizzare l’intervento:«Sono ben tre le autorizzazioni in mano al proprietario dell’area – spiega ancora Sartoris – quella ambientale, quella forestale e quella urbanistica del comune. Ad avere i soldi ce ne sarebbero di interventi simili da portare a compimento». Ma allora viene da chiedersi come mai le comunità montane non intervengano maggiormente nella cura dei boschi in funzione di prevenzione dei dissesti piuttosto che in, comunque elogiabili, iniziative culturali:«Purtroppo ci sono delle leggi sulla contabilità ci legano su determinati aspetti degli investimenti. Se per noi una strada tagliafuoco da ripristinare è un investimento per il bilancio è manutenzione e così via».
In conclusione l’assessore Sartorio invita l’autore del blog e il comitato ambientalista ad un incontro per chiarire il perchè di certi interventi:«Il maggiore problema quando si tocca l’ambiente – conclude Sartoris – è la comunicazione».
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