Un museo della Resistenza ai piedi del San Martino
Già a disposizione la struttura, casa Giani, e l'archivio del colonnello Croce. Ricorderà uno dei primi episodi della guerra contro i tedeschi
Un museo della Resistenza proprio lì dov’è nata, proprio lì dove i primi partigiani si organizzavano per combattere i tedeschi, proprio lì dove un manipolo di uomini guidati dal colonnello Croce diede del filo da torcere ai nazisti e ai fascisti, ai piedi del monte San Martino (nella foto il sacrario). Cassano Valcuvia è il centro di tutto questo e per ribadirlo si sta organizzando dapprima una mostra sulla Resistenza dall’11 al 25 novembre e ppoi una vera e propria sede museale grazie a due personaggi chiave: Carlo Giani, ingegnere originario di Cassano che ha donato al comune per questo scopo la sua casa in paese, e il figlio del colonnello Croce che ha donato l’archivio paterno ricco di materiale inedito e di grande valore storico.
A pochi giorni dall’incredibile aggressione al partigiano Angioletto Castiglioni da parte di un gruppo di nazisti fuori tempo massimo arriva una risposta concreta e di grande prestigio che va a suggellare in modo definitivo il forte legame tra la terra varesina e la democrazia italiana. Così entro la fine dell’anno, anche grazie al contributo della Provincia di Varese, nascerà questo importante centro, che sarà una cosa viva e non solo un museo che cristallizza immagini del passato. Dalla biblioteca di Cassano Valcuvia spiegano che ci sarà un documento video con le testimonianze di oltre 40 cassanesi che vissero quei giorni e per la mostra sarà pronto anche uno spettacolo teatrale che si svolgerà nel teatro del comune di Cassano che ricostruirà la retata che i nazisti fecero degli uomini del paese nella chiesetta del paese, tra i quali si infiltrarono anche alcuni partigiani.
Il museo ospiterà, inoltre, un frammento della giacca del colonnello Croce, forato dal proiettile che lo uccise, numerosi reperti bellici raccolti negli anni sulle alture del monte San Martino come una baionetta e diversi bossoli, si sta cercando la bandiera del gruppo del San Martino e un plastico che rappresenterà la battaglia che si svolse dal 13 al 15 novembre del ’43 con tutte le fasi salienti. Di grande interesse sarà anche il contenuto dell’archivio del colonnello Croce con foto e diari inediti delle prime rappresaglie in Austria contro gli ebrei. Il Croce, infatti, prima di diventare partigiano, come molti, era un militare dell’esercito italiano ed era addetto al trasporto dei soldati in Russia. Infine va ricordato che una parte del museo verrà dedicata alla Linea Cadorna, il sistema di fortificazioni che è ben rappresentato in tutta la Valcuvia, con ricerche e cimeli di questa grande opera mai utilizzata durante la Prima guerra mondiale.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
PaoloFilterfree su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
axelzzz85 su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
elenera su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
Roberto Colombo su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
flyman su Quarant’anni di Lega e quelle scritte nel paese del “Capo“
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.