Una diga per fermare la furia dell’Olona

Iniziati i lavori per la struttura: 156 metri di lunghezza e 16 di altezza. In caso di alluvione creerà un lago di 1,5 milioni di metri cubi. Isolati e protetti gli storici Mulini di Gurone

Sarà alta 16 metri, lunga 156 e sarà capace di contenere un volume d’acqua superiore al milione e mezzo di metri cubi. Sono solo alcuni impressionanti numeri della diga che sorgerà dopo i Mulini di Gurone a Malnate, di fianco alla tangenziale est Varese. Diga che avrà il compito di regolare le acque, e la furia, del fiume Olona durante le piene e le alluvioni. Da decenni si parla della realizzazione di quest’opera e giovedì mattina c’è la stata simbolicamente la posa della prima pietra. Il cantiere è quindi aperto e se dovessero essere reperite per tempo tutte le ricorse economiche, oltre 21 milioni di euro, la diga potrebbe essere battezzata nel 2007. (nell’immagine: in verde in basso la diga di Gurone con le due deviazioni dell’Olona in rosso; in azzurro il lago che si verrebbe a creare con la piena centenale; il cerchio al centro sono i muri di protezione per i Mulini)
Erano presenti alla cerimonia: la Provincia con il presidente Marco Reguzzoni, l’assessore Francesco Pintus e i responsabili dell’ufficio ecologia, il Prefetto di Varese, i progettisti e numerosi sindaci della zona, da Malnate a Castiglione, paesi che negli anni sono stati particolarmente colpiti dalle esondazioni dell’Olona.

La diga di Gurone è stata progettata seguendo anche uno studio che prevede piene che si verificano ogni cento anni o addirittura ogni 500 anni. Nel caso peggiore, la diga creerà un lago a forma di "elle" (foto sopra) e l’acqua verrà fatta defluire dalle paratie della struttura con una portata d’uscita massima di 36 metri cubi al secondo. Giovedì mattina è stato avviato il primo lotto dei lavori, circa 2 milioni di euro finanziati dal Ministero dell’ambiente. Questo primo lotto prevede la realizzazione del muro di sostegno della tangenziale di Varese, l’acquisto o l’esproprio di gran parte dei terreni coinvolti dalla creazione del lago (circa 40 ettari di cui 28 rimarranno di proprietà della Provincia), e i primi lavori per la preparazione dell’invaso (foto sotto: la piana dove sorgerà la diga). Il cantiere di questo primo lotto durerà 150 giorni. Il secondo lotto, 10 milioni di euro finanziati sempre dal Ministero, prevede la realizzazione delle opere di protezione dei Mulini di Gurone. Mentre il terzo lotto, 9 milioni di euro da reperire, si occuperà della costruzione delle paratie della diga.

«L’Olona sarà deviato in tre punti – ha spiegato all’inaugurazione Susanna Capogna, dirigente dell’ufficio Ecologia provinciale che ha seguito il progetto -. La prima deviazione è all’altezza dei Mulini dove saranno anche creati, tutto intorno, dei muri di contenimento che li isoleranno dal futuro lago (il cerchio al centro nel progetto, ndr). La seconda deviazione avverrà nella piana dove sorgerà la diga e la terza deviazione farà ritornare l’Olona, dopo lo sbarramento, al suo normale corso verso valle. Intanto vi sono già progetti per dedicare tutta l’area a parco naturale che potrebbe essere collegato direttamente con il parco dell’Olona». «Negli ultimi 50 anni le piene dell’Olona hanno provocato oltre 500 miliardi di vecchie lire in danni tra industrie ed agricoltura – ha spiegato l’assessore provinciale Pintus -. Quest’opera era necessaria e da troppo tempo era fermo il progetto per questioni burocratiche. Abbiamo scelto di andare avanti con decisione, rischiando, ma non potevamo permettere di sentire un’altra volta "ci voleva la diga". Non si può aspettare ancora». (nella foto il presidente Reguzzoni e l’assessore Pintus durante la "posa della prima pietra") «È un’opera importante per gran parte della provincia, intesa come territorio – ha spiegato il Prefetto di Varese – Questo corso d’acqua ha provocato molti danni in passato, ma il futuro sarà diverso». «Siamo decisi ad andare avanti e a concludere il tutto entro i tempi previsti – ha spiegato il presidente della Provincia Reguzzoni – Reperiremo i fondi necessari in qualsiasi modo. Per quanto ottenuto finora, bisogna ringraziare i nostri parlamentari e il Ministro che hanno capito l’entità del problema. Questa diga doveva essere fatta 50 anni fa. Sembra impossibile che, quello che adesso sembra essere solo un rigagnolo, a valle faccia tanta paura e danni. Ma è così e con questa diga regoleremo meglio il fiume Olona e si riuscirà a tenerlo sotto controllo».

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Pubblicato il 23 Settembre 2004
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