Le decisioni europee sul clima passano da Ispra

Il racconto dell'ultima mission del CCR a Bali, dove si è parlato di abbattimento dei gas serra tramite una "road map" ambientale

«Siamo partiti con grandi aspettative e siamo tornati portando a casa alcuni piccoli passi. Ma è quel che succede sempre, quando bisogna mettere d’accordo tanti paesi».
Si esprime così Frank Raes, capo dell’unità  sul Cambiamento climatico di IES-CCR, sulla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è appena conclusa a Bali.

Raes è andato in rappresentanza della Ue, uno dei principali attori dell’incontro che faceva il punto sul protocollo di Kyoto: le richieste e le proposte scientifiche targate UE, infatti, sono state elaborate a Ispra dalla sua unità.

«Il risultato dell’incontro, necessario, è stato di fatto un documento generico – ha continuato Raes – . L’Europa ha perso il braccio di ferro con americani, per inserire nel documento dei numeri su cui lavorare. E i paesi poveri, guidati da India e Cina, hanno invece vinto il braccio di ferro con gli Stati Uniti sulla proroga nell’adeguarsi ai parametri fissati dai paesi ricchi. La loro logica è stata: il cambiamento climatico è stato causato dai paesi ricchi. Adeguatevi perciò prima voi e date a noi più tempo per farlo».
Non è però una delusione: «Sono stati fatti passi in avanti, anche se piccoli, anche se le aspettative erano più grandi. Funziona sempre così, quando bisogna mettere d’accordo molti soggetti diversi».

Il nuovo passo è fissato tra due anni, nel 2009: e non è un passo da poco visto che l’incontro previsto per quell’anno a Copenaghen fisserà un nuovo protocollo dopo quello di Kyoto, datato 1997.

«Il nostro compito è dare un supporto tecnico scientifico alla Commissione Europea, che poi procede alle trattative politiche. Siamo perciò già al lavoro per studiare gli elementi per il prossimo protocollo di Copenaghen, mentre in realtà stiamo monitorando il rispetto dell’Uniione Europea sulle promesse fatte nel protocollo di Kyoto». Promesse che si fatica a mantenere: «L’Europa ha promesso che entro il 2012 ridurrà delll’8% globale le sue emissioni. Dal 1997 ad oggi, è riuscita a ridurle del 2%. E se le sembra troppo poco, sappia che noi siamo uno dei paesi più virtuosi». Per fare in fretta, la ricetta di Raes è una: «Tra intervenire sull’inquinamento dei trasporti e quello dell’energia, è pù efficiente lavorare sull’energia. Si ottiene di più in meno tempo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Dicembre 2007
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