Un varesino a piedi in Antartide

Il maresciallo capo Elio Sganga fa parte dei "Fantastici quattro" che sta per sacalare la vetta del monte Vinson, una delle sette vette più alte di tutti i continenti

C’è anche un varesino nella straordinaria spedizione in Antartide che il Centro Addestramento Alpino ha organizzato in occasione dell’Anno Polare Internazionale.
Il maresciallo capo Elio Sganga (nella foto), 34 anni, nato e cresciuto a varese 
("i miei genitori abitano davanti al Volo a Vela, tra Lissago e Calcinate" tiene a precisare nella mail dall’Antartide) anche se ora vive ad Aosta per motivi di lavoro, è infatti uno dei “fantastici quattro" che da due settimane sta raggiungendo in cammino il monte Vinson, 4.897 metri, la vetta più alta dell’Antartide, una delle Seven Summits, ossia una delle sette vette più alte dei Continenti.

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Il gruppo è partito il 19 dicembre da Patriot Hills, il punto dell’Antartide da cui è partito il cammino che portava al Campo Base del Monte Vinson. I quattro viaggiano a piedi, trainando slitte con il materiale necessario alla spedizione: 270 chilometri circa di deserto di ghiaccio da percorrere con slitte attrezzate di materiale per circa 75 chili a testa. 

Da alcuni giorni i quattro sono arrivati al Campo Base, sotto il maltempo. E attendono che il tempo migliori e possa cominciare l’ascesa con successo: la vetta del Vinson è stata raggiunta da non più di sette alpinisti, mentre la traversata per intero è stata compiuta una volta sola. L’impresagià fin qui straordinaria, può essere seguita passo passo nella pagina dedicata all’impresa, sul sito www.sportmilitarealpino.it: i componenti dell’equipaggio la aggiornano quotidianamente con foto e testi, aiutandosi con un PC satellitare: e "l’informatico" che manda foto e email a Courmayeur  è proprio Elio. Che avverte: «Non sono sicuro di portare il computer e pannello solare fino in cima: sono troppo pesanti»

Per il resto, non c’è molto altro oltre la concentrazione per l’impresa: «A parte che qui è un posto "marziano" e che ho una gran voglia di grigliata di carne in famiglia, con un buon vino rosso (è uno dei pensieri fissi che mi hanno fatto andare avanti durante le 8 ore di cammino giornaliere), non ho niente da dire – conclude Sganga via mail – Il cenone era un po’ magro, ma mi rifarò quando rientro…»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Gennaio 2008
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