«Vogliamo porre fine all’anarchia»
Parla Ercole Ielmini, presidente del consorzio che gestisce i laghi Maggiore,Varese, Comabbio e Monate
Il presidente del Consorzio di gestione dei laghi Ercole Ielmini porta avanti la sua battaglia nonostante le resistenze: «La legge va fatta rispettare, questo è il nostro compito – spiega – stiamo mettendo mano ad una situazione che fino a ieri era di totale anarchia». I posti barca sono solo l’ultima grana che il consorzio sta cercando di risolvere dopo la questione dell’aumento dei canoni di utilizzo delle sponde da parte dei cantieri nautici scoppiata nel 2007: «Basti pensare che fino ad oggi abbiamo speso 120 mila euro di soldi pubblici per pagare gli avvocati per difenderci dalle cause intentate dagli imprenditori del settore». Tanti soldi che potrebbero far bene al turismo creando nuovi posti barca. Ora a ribellarsi sono i comuni e i residenti che hanno la barca che non vogliono far spazio ai turisti: «Tutti credono che il lago sia una proprietà privata – spiega Ielmini – ma non è così, il lago è di tutti ed è una fonte di ricchezza se si lascia sviluppare il turismo nautico».
Il presidente del consorzio, però, è anche consapevole (da sindaco di un importante comune come Laveno), che la percentuale del 30% dei posti barca riservato ai residenti è troppo bassa «infatti – continua – abbiamo congelato la situazione attuale dopo che l’assessore alle infrastrutture della Regione Raffaele Cattaneo ci ha promesso di modificare entro i primi di marzo la legge 22/98 portando al 50% i posti riservati ai residenti e lasciandone altrettanti ai turisti». Da quel momento il consorzio avvierà i nuovi bandi di assegnazione riportando nell’alveo della legge le situazioni, anche estreme, che si sono verificate negli ultimi anni. «Non solo – aggiunge – vorremmo aumentare anche gli ormeggi temporanei in tutte le localitò, spiega, in modo che turisti e residenti si possano muovere sul lago con maggiore libertà e senza i problemi che ci sono oggi».
Il consorzio, in buona sostanza, sta cercando di regolamentare un settore, quello della diportistica, che fino ad oggi ha vissuto in un sistema di completa anarchia in barba anche a leggi esistenti già da anni. Il lavoro che spetta a questo ente, formato da tutti i comuni che si affacciano sui laghi Maggiore, Varese, Comabbio e Monate, è sicuramente pieno di difficoltà e le resistenze che si pongono di fronte ad ogni decisione che viene presa sono la prova che si tratta di uno sporco lavoro che qualcuno doveva fare.
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