Amianto alla discarica di Stabio, si muove la Procura

I magistrati hanno inviato i carabineri del nucleo ambientale. Chiederanno documentazione agli svizzeri

I carabinieri del nucleo tutela ambiente di Milano stanno indagando sulla presenza di amianto nella discarica di Stabio, a due passi con il confine italiano. I militari si sono mossi su ordine della procura di Varese e intendono accertare se sia vero quanto affermato in due esposti presentati alla magistratura da una associazione ambientalista di Milano, la Aidaa. (foto: le proteste del comitato antidiscarica)
Secondo
quest’ultima, sarebbero presenti, nella discarica, migliaia di metri cubi di eternit e resti di lavorazioni contenenti amianto. Le ipotesi di reato indicate dall’associazione sono ‘disastro ambientale’ e ‘inquinamento di sottosuolo’.

In sostanza, l’esposto paventa la fuga di filamenti di amianto per via aerea e nel sottosuolo, finendo nei polmoni dei residenti italiani che vivono vicino al Gaggiolo.

Aidaa ha già richiesto una serie di controlli alla Asl di Varese e all’Arpa, per testare quantomeno la qualità del terreno in zona italiana. I carabinieri dovranno ora contattare le autorità elvetiche e richiedere collaborazione per l’accertamento di quanto viene stoccato dentro la discarica.
Un procedimento che pone anche problemi di diritto internazionale ma che viene interpretato dai magistrati varesini come un  semplice atto dovuto per accertare se vi siano o meno rischi per la salute pubblica, mentre da parte svizzera finora sono giunti messaggi rassicuranti. Nella discarica sono iniziaiti nei giorni scorsi i lavori di abbassamento della cima, che fa seguito a un accordo italiasvizzero per ridare il sole agli abitanti di Gaggiolo che abitando lungo il confine.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Febbraio 2008
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