«La legge per le comunità montane si farà nei tempi previsti»

«Faremo la legge entro il 30 giugno, le comunità montane non chiuderanno, probabilmente diventeranno un soggetto nuovo, più snello e più efficiente». Questa la posizione espressa da Raffaele Cattaneo, assessore alle infrastrutture della Regione, a margine dell’incontro organizzato dalla Compagnia delle Opere di Varese in un ristorante di Maccagno. Davanti all’assessore alle politiche di pianificazione della comunità montana Valli del Luinese Maurizio Cometti sono arrivate le rassicurazioni, importanti, dell’assessore regionale dopo le fibrillazioni espresse dai quattro presidenti delle comunità montane del Varesotto.

«I nostri enti montani sono un esempio da seguire non un carrozzone da abbattere – ha ribadito Cattaneo – sull’onda del libro "La Casta" qualcuno si è fatto prendere la mano. Qui abbiamo un esempio di virtuosismo che ha saputo attirare 45 milioni di euro di investimenti in pochi anni». Il problema, concordano sia Cometti che Cattaneo, è cambiare alcuni  meccanismi; basta con i finanziamenti per bando che accontentano tutti e nessuno, soldi dove ci sono progetti validi che possono funzionare, creazione di economie di scala funzionali al territorio. Questi gli obiettivi da raggiungere «anche tramite la creazione di una specie di unione dei comuni in determinati settori quali energia, rifiuti, difesa della montagna».

Anche per il vice-sindaco Vincenzo Liardo la strada da seguire è questa «la comunità montana è stata fondamentale per arrivare al 55% di riciclo dei rifiuti». Cometti azzarda anche un’ipotesi che probabilmente farà discutere:«Se siamo davvero un territorio omogeneo perchè non pensare ad un’unica comunità montana?».