Appello all’Unesco: “Non toccate il Sacro Monte”
L'architetto varesino Guglielmo Mozzoni: "Bloccate le cinque nuove cappelle, violano il patrimonio dell'umanità"
Il Sacro Monte delle polemiche si arricchisce di una nuova puntata, destinata a far discutere i salotti della gente che conta e i caffé del popolino. L’architetto Guglielmo Mozzoni, il capofila degli oppositori al progetto di cinque nuove cappelle ispirate ai “misteri della luce”, ha scritto all’Unesco chiedendo di bloccare tutto perché sarebbe incompatibile con il patrocinio concesso dall’Unesco al sistema di sacri monti lombardi e piemontesi (nove siti seriali in tutto).
Mozzoni è un fiume in piena, e dopo aver proposto il referendum cittadino contro le cinque sculture di arte contemporanea che dovrebbero allungare la via sacra in direzione del Campo dei fiori, ha inviato la missiva a Roma, al direttore del centro del patrimonio mondiale Francesco Bandarin a Parigi, al direttore dell’ufficio Unisco di Roma Manuel Roberto Guido, al presidente della commissione nazionale italiana Giovanni Pugliesi e all’ambasciatore italiano presso l’Unesco Giuseppe Moscato.
Secondo l’architetto, il Sacro Monte deve restare così com’è: “Qualsiasi intervento in aggiunta – scrive – sarebbe sconveniente, sia storicamente, che religiosamente, e anche dal punto di vista ambientale, e comunque in pieno contrasto con il dossier di iscrizione dell’Unesco”. Ma non finisce qua, perché Mozzoni segnala anche che vi sono già, sul monte, opere che non c’entrano nulla con quanto prodotto nel 1600 e con la sacralità dell’opera. Inoltre, suggerisce di alienare opere come la statua a Paolo VI, realizzata vicino al santuario da Floriano Bodini, e l’acrilico di Renato Guttuso alla terza cappella.
L’ultima stoccata, l’architetto di origine nobili la tira al Parco del Campo dei fiori, criticando il nulla osta che l’ente ha concesso all’idea delle cappelle, di fatto «togliendo la non edificabilità del sacro Monte».
L’idea del nuovo percorso era stata presentata come una intuizione del senatore Giuseppe Leoni, raccolta dal sindaco Fontana e sostenuta da Comune, Regione, Curia. Diversi intellettuali sono a favore, tra cui il conte Panza di Biumo che è stato contattato per vagliare la disponibilità degli artisti americani citati nelle scorse settimane. Tra i contrari, Mozzoni (che aveva polemizzato anche con il pari-nobile Panza), lo scenografo delle olimpiadi Valerio Festi, alcuni galleristi, lo storico Philippe Daverio.
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