Spiato il comandante dei vigili

Denunciate tre persone, tra cui un agente, per intercettazioni illegali. Blitz della squadra mobile. L'assessore Agrifoglio: "Fatto gravissimo"

Una Microspia ed intercettazioni al comando dei vigili. Vittima, il comandante della polizia locale di Varese, Antonio Lotito, che ha denunciato l’accaduto alla Procura della Repubblica. Nel suo ufficio, durante una perquisizione lunedì notte, sono state trovate microspie capaci di intercettare le comunicazioni e registrarle. Gli inquirenti hanno setacciato e sequestrato i due locali di pertinenza del dirigente, in via Sempione, e hanno ispezionato anche le abitazioni di tre persone. Sono indagati la capo segreteria di Lotito, un ispettore, e un elettricista, che avrebbe materialmente installato la microspia. Quest’ultimo, avrebbe già ammesso di essere l’esecutore materiale dell’installazione, ma rimane da chiarire il movente.

Da tempo, sarebbe in atto nel comando, una sorta di braccio di ferro, tra una parte dei dipendenti e il dirigente. Il reato, tuttavia, è serio, intercettazioni illegali, e i semplici contrasti di servizio sono sì una pista, ma non la sola che starebbe valutando la procura.

A quanto si è appreso le “cimici” erano nascoste nella presa del pc e permettevano una registrazione delle conversazioni del comandante.

Una parte di quanto accaduto è stato rivelato in serata dall’assessore alla sicurezza Vincenzo Agrifoglio: “Più precisamente l’indagine dell’Autorità Giudiziaria – si legge nella nota diramata da Agrifoglio – che evidentemente ha ritenuto supportata da concreti elementi la denuncia presentata dal Comando, ha portato all’individuazione di apparecchiature di intercettazione ambientale illecitamente posizionate all’interno del Comando stesso ed all’individuazione dei soggetti che materialmente azionavano il dispositivo per registrare informazioni”.

No comment da parte del diretto interessato: contattato per telefono Antonio Lotito non parla.
Le indagini sono coordinate dal Pm della procura della Repubblica Domenico Novara e dal procuratore capo Maurizio Grigo, che hanno seguito personalmente tutti i passi dell’operazione la notte scorsa.

«Attendiamo ulteriori sviluppi dell’indagine ancora in corso – ha coommentato ancora l’assessore alla polizia locale del comune di Varese Vincenzo Agrifoglio – E’ comunque plausibile ritenere che si proceda ora ad appurare l’esistenza di eventuali altri soggetti coinvolti nonché ad accertare chi aveva interesse ad ottenere le informazioni ed in che modo si sia servito delle stesse nonché da quanto tempo era in atto tale azione delittuosa».

«Il fatto – ha continuato Agrifoglio –  che coinvolge personale di Polizia a servizio della collettività, è gravissimo e dà finalmente ed inequivocabilmente ragione all’amministrazione comunale che ha deciso di istituire un assessorato dedicato alla Polizia Locale proprio con il preciso intento di riportare ordine in un settore del nostro Comune, notoriamente problematico, che da troppo tempo era lasciato ad indirizzi sporadici ed a volte contrastanti che hanno contribuito al consolidarsi di un clima di lassismo e di una sensazione di impunità respirabile all’interno del Corpo».

Ma proprio le dichiarazioni di Agrifoglio hanno messo in allarme l’opposizione, che ritiene azzardate le sue parole: «L’assessore rifletta se è il caso di rimanere al suo posto – afferma Emiliano Cacioppo del Pd – di fronte a una situazione del genere infatti serve la massima serenità di giudizio e l’assessore non è mai riuscito a instaurare, appunto, quella serenità necessaria con il corpo della polizia locale"  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Marzo 2008
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