Aspem, Lega pronta a votare con il Pd

In consiglio comunale Fontana ribadisce: io vado avanti e sarà l'aula a decidere

Piuttosto che darla vinta a Forza Italia, la Lega voterà l’aggregazione di Aspem con una azienda lombarda o veneta insieme al Pd. E’ la logica concussione della battaglia politica in atto in comune. Il sindaco Attilio Fontana ha ribadito ieri sera, in consiglio comunale, che intende fare una scelta per il futuro della società multiservizi, a vantaggio della città. Il primo cittadino è fermamente convinto che le tre proposte di fusione presentate (Lgh, A2A, Ascopiave) siano ottime proposte e che sarebbe un danno perderle.


Il patto trasversale

Il sindaco ha fatto capire che non prende in considerazione una quarta proposta (che agli atti non c’è), quella di aggregazione provinciale in Prealpi Servizi (con Amsc Gallarate e Agesp Busto Arsizio), e garantito che si presenterà al consiglio comunale. Chi voterà con lui? Il Pd, se ci saranno le condizioni, lo farà. Per Emiliano Cacioppo e Roberto Molinari “la proposte migliore avrà il nostro consenso”.


Il dilemma di Forza Italia
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Finché tra i berluscones il numero uno era Gianpaolo Ermolli, anche i forzisti stavano col sindaco. Ora che il vicesindaco si è dimesso, non si sa. In consiglio hanno parlato, tra gli altri, il capogruppo Roberti Puricelli e il segretario cittadino Aldo Colombo, smorzando i toni e invocando prudenza, ma non hanno chiarito che cosa intenda fare il partito, che oggettivamente si trova in una fase di travaglio.  


Il carroccio a tutto gas

La Lega è invece chiarissima e mantiene una linea coerente: “Sosteniamo il sindaco” dicono i leghisti a partire dal capogruppo Sergio Ghiringhelli. Il carroccio starà con Fontana fino alla fine. Al sindaco, dicono alcuni, è stata rifilata una polpetta avvelenata: gli alleati hanno sfiduciato Ermolli e l’assessore alle partecipate Fabio Carella (che Fontana ha difeso e ringraziato), sotto elezioni, e gli hanno imposto di mandare giù il rospo sapendo che non si può dimettere prima delle urne senza creare un danno anche al suo partito.


Le trame
In questo modo, l’asse provinciale di Forza Italia guidato da Nino Caianiello e che tifa per l’aggregazione provinciale, pensa di arrivare al dopo elezioni, fare il rimpasto di giunta e, una volta espugnata la segreteria cittadina, vincere la partita cambiando tutti gli assessori. I mediatori dentro Forza Italia cercano un accordo e per il ruolo di vicesindaco si fanno i nomi di Giorgio DeWolf, Carlo Baroni, Ciro Grassia, ma anche nella bufera i più responsabili sono convinti che, comunque, un accordo per non lasciare che Aspem si depauperi nell’immobilismo, alla fine si troverà.

Dietro la scelta della Lega giocano anche considerazioni di carattere politico, forse spiace una Prealpi Servizi a guida Forza Italia nella casa di Bossi. Ma è comunque il mercato a chiedere una scelta. Mentre c’è ancora una volta da registrare come la politica fatta in questo modo tenga poco in conto le istituzioni, basti pensare che nessuno ha mai detto con chiarezza che cosa stia realmente accadendo.


Dall’opposizione è anche venuta la richiesta di dimissioni per Ciro Calemme (Forza Italia), presidente di Aspem Reti, apertamente schierato contro la linea del sindaco. Critiche verso Caianiello anche da Zappoli (Rifondazione), mentre Pitarresi (Pdci) ha detto che Carella aveva ben operato. Il socialista Vanetti ha esortato a operare per il bene dei cittadini, Nicoletti (Movimento Libero) ha affermato che la giunta ha fallito in tutto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Aprile 2008
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