Il primo maggio dopo la Batosta

Non lo si diceva apertamente, ma aleggiava nei pensieri e nelle parole di tutti, che quello di oggi era il primo Primo Maggio dopo la Batosta. La manifestazione che tradizionalmente riunisce le forze della sinistra vicine ai lavoratori non poteva non sentire il peso di quel che era successo pochi giorni prima. E qualcuno, a mezza voce l’ha pure detto: “Beh, però, ce n’è di gente, malgrado la batosta…”

In certi casi, alla manifestazioni si sono presentati anche con più orgoglio di parte: che non è solo una, malgrado l’apparenza unitaria del termine "sinistra". Insieme alle bandiere dei lavoratori infatti si sono riviste quelle di Rifondazione Comunista, dei Comunisti italiani e persino del Movimento dei Lavoratori Comunisti e del Partito Marxista leninista. La sinistra, uscita per questa legislatura dal Parlamento, ha ritrovato  in manifestazione quasi tutte le sue sigle, e anche una di più.

Tra lo stupore di chi aveva deciso di avere fatto, con quel simbolo, solo un brutto sogno, c’era infatti persino una bandiera della Sinistra Arcobaleno: sotto c’è solo Angelo Zappoli, più volte consigliere di Rifondazione Comunista a Varese. E alla domanda: “Ma la Sinistra Arcobaleno c’è o non c’è?” Risponde: “Al congresso del primo dicembre si è parlato di un processo, non di un cartello elettorale, mi sembra. Perciò io continuo. La sostengo all’interno del mio partito, e la sosterrò all’esterno”. L’assemblea della sinistra arcobaleno di Varese, ricorda, ci sarà il prossimo 10 maggio presso i saloni della Coopuf.

“E’ il corpo elettorale che ha deciso il destino della Sinistra Arcobaleno” E’ però la risposta categorica di Giovanni Martina, già consigliere regionale di Rifondazione comunista, alla stessa domanda. E per la Segretaria regionale dei Comunisti Italiani, la fino a pochi giorni fa senatrice Maria Pellegatta, la domanda è di quelle che lascia senza fiato. La risposta è infatti: “La Sinistra Arcobaleno… Beh, che ci sia bisogno di unità a sinistra quello sì. Ma penso che ora la si possa fare ognuno dalla sua formazione di appartenenza”. Insomma c’è ancora gente e voglia di esserci, a sinistra, indipendentemente dalla rappresentanza parlamentare: cosa poi sia, per davvero, questa sinistra, la faccenda è decisamente più complessa.

“La sinistra Arcobaleno non esiste. E’ la Sinistra che esiste ed esisterà sempre in natura, e rappresenta valori fondanti come la solidarietà e l’uguaglianza – Prova ad azzardare chi, ora, rappresenterà quei valori in Parlamento: il varesino del PD Daniele Marantelli, che per la sua specifica caretteristica di onorevole del centrosinistra nordista sta conquistando le pagine dei giornali nazionali – Il fatto che manchino degli onorevoli in Parlamento non significa che in Parlamento non esistano i valori di sinistra. Francamente, non ho nemmeno nostalgia di alcuni leader della sinistra radicale: ma mi mancheranno molto tanti parlamentari competenti e appassionati, quelli sì. E questo deve indurre gente come me a moltiplicare l’impegno in aula e a non trascurare temi come la sicurezza sul lavoro e l’ambiente, per esempio”.

Forse questo terremoto costringerà tutti a ripensare a che voglia dire “sinistra di lotta e di governo"? E’ una domanda per la quale forse è passato ancora troppo poco tempo per avere il coraggio di esprimerla.  "In ogni caso – prova a proporre Marantelli – Le mie porte restano spalancate per tuti coloro che, pur non rappresentati in Parlamento, si vogliano rivolgere a un parlamentare di centro sinistra per il quale la sinistra non è un reperto archeologico”. Chissà, alla fine, come andrà.