Auto di lusso trafugate con la truffa del “Dottor Colombo”

Inchiesta con 7 arresti. Si fingevano professionisti che, per conto di aziende, dovevano prendere delle macchine a nolo, ma poi le rubavano e le rivendevano

Sette arresti, questa mattina, per un’inchiesta che ha scoperchiato un incredibile giro di truffe su auto in leasing, coordinata dal pm Massimo Baraldo, su ordinanza del gip Giuseppe Battarino, ed eseguite dalla guardia di finanza.

Un gruppo di truffatori, secondo le accuse, contattava società di leasing di Varese (ma non solo), presentava documenti contraffati,
ma soprattutto mostrava improbabili clienti, che pur essendo dei figuranti, si presentavano come degli odontotecnici o professionisti, i quali avevano bisogno di auto di grossa taglia, per mostrare una certa rispettabilità. In realtà, erano “teste di legno” che si intascavano circa mille euro per la recita, e poi scomparivano di scena. Le vetture, invece che nelle mani di dentisti e avvocati, finivano a una banda che le portava in Svizzera, dove venivano immatricolate nuovamente e rivendute. In tutto, sarebbero almeno 50 i mezzi fatti sparire con questo raggiro. Una riffa di proporzioni enormi, che andava avanti da qualche anno, e che gli stessi complici avrebbero poi spostato anche su altri beni, come una grossa barca e si parla anche di cavalli.

Tra gli arrestati, quello che la procura ha individuato come
  l’organizzatore del raggiro, è un varesino di 42 anni, Massimo Calandro (già condannato nel 2010 a 4 anni e 4 mesi per lo stesso reato).
La banda faceva contattare le società di leasing da uno degli organizzatori, prefigurando futuri e redditizi contratti. Per allettarle, l’uomo fingeva di essere un broker che, per conto di grosse aziende, doveva procurare alle stesse le auto in leasing. Secondo le accuse, diceva di chiamarsi “Dottor Manuel Colombo”, stimato professionista di Bergamo, navigato e onesto consulente. E invece, dietro al “Dottor Colombo”, c’era una piccola selva di furbetti che collaborava nelle operazioni furbesche. Per intenderci, si parla di auto come una Bmw X6, del valore di 83mila euro. A ogni affare, corrispondeva spesso un ritrovo per scambiarsi informazioni davanti all’ippodromo di Varese. Sono state le società di leasing a sporgere denuncia, dopo una serie di episodi, in cui la vettura veniva presa, e pagata solo nei primi mesi, ma poi spariva. Tra gli arrestati c’è poi tale Mauro Collini, 55 anni, di Bardello, "colletto bianco" che preparava la carte contraffatte su partite iva e altro, costruendo in pratica l’identità dei prestanome, i quali erano in realtà suoi amici e parenti. Le partite iva, ad esempio, erano aperte da poche ore, ma venivano subito retrodatate per costruire la messinscena. Dei 7 arresti concessi dal gip, 4 sono in carcere e 3 ai domiciliari.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Aprile 2013
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