Caccia al cinghiale, un “gioco” di squadra
Dieci i gruppi che con cani e fucili hanno partecipato alla stagione venatoria. In un video alcuni animali in libertà
Squadre di 50 cacciatori che all’alba battono le due zone dove vivono i cinghiali. Dalla prima domenica di novembre fino al 31 gennaio doppiette, cartucciere, mimetiche e cani hanno fatto capolino nelle zone di fondovalle dell’ambito territoriale caccia 1 (più o meno dal Tresa fino a Varese) e dalla “zona Alpi” (dal Tresa al confine con la Svizzera). L’obiettivo era quello di coordinare gli abbattimenti di cinghiali stabiliti per ciascuna delle zone. In tutto ne sono stati cacciati 753 nella zona “ATC1” e 201 nella zona “Alpi”. Le battute sono avvenute con una decina di squadre, alcune delle quali hanno abbattuto fino a 150 capi.
Ma che fine fanno i cinghiali uccisi? «La proprietà delle carcasse è dei cacciatori che possono decidere che farne: spartirsela, oppure venderla ai ristoratori – ha spiegato l’assessore Bruno Specchierelli nel corso della conferenza stampa dove è stato presentato il risultato della caccia collettiva al cinghiale. Ma tutti i capi vengono sempre controllati rigorosamente dai veterinari per assicurare la commestibilità».
Altra faccenda sono quella sessantina di esemplari circa che rientrano nel computo degli abbattimenti 2010/11 ma che sono stati oggetto di caccia selettiva: sono gli “articolo41” vale a dire i capi di selvaggina oggetto di caccia o da parte del nucleo faunistico della Provincia (perché segnalati in aree a rischio) o dai cacciatori selettivi, vale a dire privati con regolare licenza di caccia e che hanno una specifica competenza per operare lo sfoltimento di animali in sovrannumero: al cacciatore cioè viene assegnato uno specifico capo da abbattere ed egli solo quello con specifiche caratteristiche può abbattere (un cucciolo, un animale di un’età avanzato, una femmina e via dicendo). In questi due casi (polizia provinciali e cacciatori selettivi) fino ad oggi gli animali catturati sono stati destinati alle mense pubbliche. «Ma, visti i danni prodotti da questi animali e le risorse limitate che abbiamo a disposizione per i rimborsi – ha aggiunto Specchiarelli – stiamo valutando l’ipotesi di immettere nel circuito commerciale la carne di questi animali così da utilizzare parte del ricavato a titolo di indennizzo per le aziende che hanno subito danni».
Ma come sono questi animali in natura? E dove si trovano? Gli amici di Valganna.info hanno realizzato un video che costituisce un eccezionale documento in cui si possono ammirare alcuni esemplari sul monte Chiusarella. Si tratta di una giornata in cui i cacciatori si sono limitati ad operare alcuni monitoraggi di animali presenti nel territorio di alcune centinaia di ettari. I cacciatori si sono limitati a descrivere solo il tipo di animale osservato: in 250 hanno partecipato all’iniziativa: ecco come è andata (nel video, lungo circa 15 minuti, è possibile osservare alcuni capi attorno al punto 10′ e 20”).
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