Cartelli raccontano i segreti degli alberi monumentali

Nel parco del municipio arrivano 25 grandi segnaletiche

Alberi monumentali senza segreti. L’assessorato alla Tutela Ambientale, con il contributo del Distretto del Commercio, ha progettato una nuova cartellonistica per l’illustrazione dei 25 alberi all’interno dei Giardini Estensi e del Parco Mirabello che possono essere definiti “monumenti viventi”. A presentarla, questa mattina, gli assessori Stefano Clerici e Sergio Ghiringhelli, con la manager del Distretto del Commercio Alessia Uboldi e la referente del Verde Pubblico Lorenza Castelli.  «Il finanziamento, pari a 6900 euro, ha permesso di realizzare i cartelli, 13 in tutto, tre agli ingressi, uno per il Cedro del Libano e altri 9 per gli alberi più significativi – spiega Clerici -. E’ importante divulgare ciò che abbiamo, il grande patrimonio di parchi, giardini e alberi monumentali. Il cedro del parco Mirabello ha 165 anni, e ha un diametro di 10 metri. In Libano i cedri arrivano a 2mila anni e arrivano a 15 metri…quindi il nostro è molto rappresentativo, un esemplare unico! Tutte le spiegazioni tecniche, storiche e mitologiche sono anche in inglese, per i visitatori, per Expo e per il futuro».

LA VISITA
Tra gli alberi monumentali:

N. 1 Giardini Estensi Farnia (Quercia) Albero che può raggiungere 30-35 m di altezza e 2 m di diametro. È molto longevo: nella mitologia greca antica si pensava fino a 932.120 anni di vita. In realtà è raro trovare esemplari di oltre 1000 anni.

N. 12 Parco Mirabello Cedro del Libano Nella foresta del Djebel in Libano a 2000 metri di altitudine, i più grossi esemplari presentavano (1973) una circonferenza di 15 metri raggiunti in 2500 anni. L’esemplare monumentale del Parco Mirabello ha “solo” 165 anni (1849-2014) ed una circonferenza di 10 m

N. 1 e N.9 Parco Mirabello Platano ibrido Il P. x acerifolia è un ibrido tra il P. occidentalis (di origine americana) e il P. orientalis (di origine balcanica), originatosi nel 1663 nell’orto botanico di Oxford. Può vivere sino a 300-500 anni. Fu molto utilizzato per la costruzione dei viali ottocenteschi (Boulevards). Di fine ‘800 gli esemplari più maestosi del Parco Mirabello.

N. 3 Parco Mirabello Ippocastano L’ippocastano nasce spontaneamente nel nord della Grecia, Macedonia, Albania e Bulgaria. Fu portato alla corte di Vienna da Costantinopoli nel 1576. I primi esemplari italiani furono coltivati nell’Orto botanico di Padova già dal 1557. Gli esemplari del Parco Mirabello sono datati 1865-1875 circa.

N.5 Giardini Estensi N.10 Parco Mirabello Gingko biloba. Originaria della Cina, é considerata simbolo di immortalità. Si tratta di un albero antichissimo e primitivo, vivente già almeno 200 milioni di anni fa. Sei esemplari di Ginkgo, ancora esistenti, sono sopravvissuti alle radiazioni prodotte dalla bomba atomica caduta sulla città di Hiroshima.

N. 11, 12, 13 Giardini Estensi Carpino bianco Albero non particolarmente longevo in natura (150-200 anni). Architetture vegetali tipicamente in carpino erano i roccoli settecenteschi per l’uccellagione e i pergolati. I simmetrici “carpineti” che conducono dal Palazzo alla sommità della collina denominata “Castellazzo” furono disegnati dallo stesso Duca Francesco III D’Este nel 1770: vi impiegò qualcosa come 4000 piantine.

N. 3 Giardini Estensi Faggio a foglie di felce I faggi che troviamo nei giardini ottocenteschi (“all’Inglese”) sono spesso forme ricercate proprio per il loro aspetto differente dalla forma rurale: fra di essi i faggi a foglia di felce (F.s. “Asplenifolia”). Il faggio monumentale del laghetto dei cigni è stato decritta fin dal 29 agosto del 1873 dal “Corriere di Milano”.

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Pubblicato il 09 Ottobre 2014
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