Caserma, la Soprintendenza blocca la demolizione
Stop temporaneo. Secondo Palazzo Estense si può solo abbattere, ma i Beni Architettonici vogliono effettuare una valutazione indipendente e hanno chiesto tempo. I vincoli e le incognite
Primo stop al piano di emergenza per mettere in sicurezza la caserma Garibaldi. Oggi si è tenuto un incontro in Prefettura, con gli enti pubblici coinvolti nel progetto di abbattimento, ma la soprintendenza ai beni architettonici di Milano ha chiesto tempo, per esaminare il progetto del comune di Varese che prevede un immediato abbattimento del secondo e terzo piano, tra via Spinelli e via san Michele, eliminando le parti pericolanti.
IL COMUNE: VA ABBATTUTA
LA SOPRINTENDENZA: VOGLIAMO VERIFICARE
Il comune ha consegnato una relazione in cui si sostiene che non vi siano alternative al parziale abbattimento, ma i soprintendenti hanno chiesto tempo soprattutto per svolgere delle valutazioni indipendenti sullo stato di conservazione dell’immobile. In tarda mattinata erano già al lavoro, in piazza Repubblica. Il freno a mano tirato dai funzionari della Soprintendenza lascia qualche incognita. Soprattutto, da quanto filtra dalla riunione, emerge un doppio vincolo sulla Caserma (foto): è un edificio pubblico che ha più di 70 anni e dunque deve essere tutelato per legge e inoltre nel 2003 la caserma fu dichiarata di interesse storico, come "significativo esempio di architettura militare”.
Questo pomeriggio il segretario generale Ciminelli ha disposto la chiusura parziale di un altro tratto di via Spinelli.
(Per la cronaca, al telefono dalla Soprintendenza ci era stato riferito che il sindaco Attilio Fontana era a Milano per incontrare il Soprintendente Artioli, ma era un errore)
In ballo ci sono i 15 milioni di euro che la Regione ha promesso di dare al Comune per abbattere la caserma costruirvi il teatro. Le incognite stanno dunque facendosi largo, e proprio la natura storica dell’edificio che oggi cade a pezzi è il principale ostacolo al progetto di costruirvi un nuovo teatro. Lo scorso 27 ottobre l’assessore all’urbanistica Fabio Binelli aveva dichiarato che i troppi vincoli avrebbero potuto portare a un cambio di programma circa l’idea di costruirvi il teatro, ma all’ultimo consiglio comunale il vicesindaco Carlo Baroni ha invece ribadito il proposito; il giorno dopo sono arrivati dalla regione i 15 milioni di euro.
IL PREFETTO: FARE PRESTO
Il prefetto Giorgio Zanzi (foto) conferma questa ricostruzione: «La Soprintendenza farà la sue valutazioni, ma di certo io ho spinto affinché vi sia la massima celerità, perché la situazione della caserma oggi è quella di un edificio che sta causando un pericolo alla pubblica incolumità. O la si abbatte, o la si aggiusta».
Ecco poi un riassunto di quanto accaduto oggi. «La soprintendenza ha preso atto delle veriche fatte dal comune di Varese. I tecnici ritengono che sia in pericolo la staticità dell’ala di via Spinelli e via San Michele, mentre la parte su via Magenta, che è quella più antica, è la più stabile. Secondo i tecnici del comune eventuali interventi di ristrutturazione nelle ali più danneggiate sono inutili. Gli uffici dei beni architettonici hanno chiesto tempo per verificare se non esistano altre soluzioni, e hanno chiesto anche quali siano i progetti dell’intero comparto».
L’OPPOSIZIONE: IL TEATRO VA FATTO AL POLITEAMA
A questo punto appare chiaro che il progetto di un nuovo teatro in piazza Repubblica potrebbe saltare per i vincoli storici. Di certo, andrà mantenuta la facciata su via Magenta. Le opposizioni sono molto scettiche. Il Pd ad esempio sostiene che sia meglio realizzare il teatro stabile all’interno del cinema
Uno dei modi per mantenere la destinazione originaria, potrebbe essere destinare la caserma alla polizia locale, o a un centro di aggregazione per giovani che fu già approvato nel 1996. Questa esigenza non è mai decaduta, anzi è aumentata. Per il teatro stabile crediamo invece che si debba recuperare il Politeama».
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