“Cattaneo, amico mio, ma che hai combinato?”

Il consigliere regionale di Forza Italia scrive al suo ex collega di partito: "Sei nel centrodestra e sei alleato di Pd e Sel, ma come fai?"

 Lettera aperta al Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo


(nella foto dopo la vittoria elettorale, Samuele Astuti segretario provinciale Pd, Raffaele Cattaneo presidente del consiglio regionale e leader dell’Ncd, Gunnar Vincenzi presidente della provincia di Varese, Alessandro Alfieri segretario regionale Pd)
 
Caro Raffaele,
adesso che sei al governo della Provincia di Varese con il PD e con SEL come ti senti?
Credi di aver fatto una scelta politica appagante? E se sì, per chi? La politica non è tifo da stadio, me l’hai ricordato tu poco tempo fa. Permettimi però di aggiungere che non è nemmeno giocare una partita indossando nel primo tempo i colori di una squadra per poi, cambiare casacca quando l’arbitro fischia l’inizio del secondo.
 Io fra i due atteggiamenti preferisco il primo, quanto meno è ispirato a lealtà, chiarezza e coerenza. Se scelgo una squadra non la cambio a seconda della convenienza anche se il primo tempo si è chiuso in svantaggio.

Per la verità, caro Raffaele, nel primo tempo abbiamo vinto insieme, ricordi? Era il febbraio del 2013 e fummo insieme eletti nell’allora Popolo della Libertà nella coalizione che ha visto l’affermazione del Presidente Maroni. Insomma, già allora non dovevi essere poi così convinto della scelta se è vero, come è vero, che nei giorni e nei mesi precedenti le elezioni regionali avevi già portato in giro per Varese Gabriele Albertini, indicandolo come candidato Presidente per la naturale prosecuzione dell’epopea formigoniana. Ma tant’è! Comunque si vinse, io assunsi il ruolo di Presidente della Commissione Ambiente e Protezione Civile e tu quello, prestigiosissimo, di Presidente del Consiglio Regionale. Con i nostri voti personali, con le nostre sole preferenze, non saremmo andati da nessuna parte e, tanto meno, saremmo arrivati, o tornato, come nel tuo caso, a Palazzo Pirelli. Il partito nel quale militavamo, il cui leader, già allora, se non sbaglio, si chiamava Silvio Berlusconi, ci permise, invece, di raggiungere l’importante traguardo (FOTO, LUCA MARSICO)

Poi Alfano e Formigoni si resero conto (dopo averne per lunghi anni ampiamente beneficiato) che Berlusconi rappresentava il male assoluto e, quindi, decisero di salutarlo per assicurare al Paese la governabilità! Ah, cosa non si fa per non lasciare quattro poltrone… Infine arrivarono le elezioni provinciali, anche a Varese! E qui, caro Presidente Cattaneo, cosa mi combini? Non mi vai a siglare, con il tuo partito, il Nuovocentrodestra, un accordo politico-elettorale con PD e SEL per sostenere un unico candidato alla Presidenza della Provincia in barba a tutti e, soprattutto, ad un percorso di centrodestra che per le elezioni della Provincia ci aveva sempre visto insieme? Ma la cosa che mi ha lasciato sconcertato non è stata certo la scelta politica, che, anche se non condivisibile, può rappresentare un plus per chi la assume, ma come tu ti sia affannato per giustificarla tendendo la mano alla sinistra e, nel contempo, affermando la tua omogeneità con il centrodestra.

Caro Raffaele, sarà che tu politicamente sei cresciuto a Milano sotto le ali di Formigoni mentre io invece molto, ma molto più modestamente, in Consiglio Comunale a Brusimpiano, ma proprio non capisco come le due cose si possano conciliare. Chissà se lo capiranno i tuoi nuovi compagni di viaggio… In ogni caso, in bocca al lupo per la tua nuova avventura politica!

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Pubblicato il 13 Ottobre 2014
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