Chi paga il conto della demolizione della casa fantasma?

Il comune ordina l'immediata demolizione della casa pericolante di via Mazzini, all'angolo di via Quaglia. L'immobiliare dovrebbe pagare il conto dell'operazione, peccato che dal 24 giugno non risponde più

A Bardello le forti pioggie di questi giorni hanno riportato a galla un bel problema, la casa pericolante di Via Mazzini.
Lo stabile, abbandonato da anni e già fortemente compromesso, ha subito ulteriori danni a causa delle pioggie torrenziali degli ultimi giorni, rendendo necessario l’intervento dei Vigili del fuoco allertati dal comune. 
«La casa è degli inizi del ‘900», spiega l’assessore all’Urbanistica e vicesindaco, Salvatore Bracale. «Ieri sono dovuti intervenire i Vigili del fuoco per la seconda volta da giugno, per rimuovere calcinacci e pietre pericolanti, pesanti anche dieci chili».
L’amministrazione comunale ha dovuto chiudere al traffico via Quaglia per paura della caduta di altri calcinacci e transennare tutto la casa.
«Nel loro primo intervento i vigili hanno rimosso le gelosie e le imposte e nella relazione hanno chiesto la rimozione degli architravi delle finestre del primo piano, a cui abbiamo provveduto a spese del Comune». 
Già, a spese del Comune. Lo stabile riuslta essere di proprietà dell’Immobiliare G.D Srl con sede a Sona, in provincia di Verona. «Il 24 giugno abbiamo fatto recapitare un’ordinanza alla proprietà – continua il vicesindaco – per l’immediata messa in sicurezza della casa, ma da allora non solo non sono intervenuti, ma non hanno nemmeno prodotto la documentazione richiesta dal Comune». 
L’ordinanza recapitata a Sona a fine giugno, viene firmata da Mangamotti Rita, che risulta essere socia dell’attività.
Da una prima visura camerale la società immobiliare risulta inattiva, ma per l’assessore all’Urbanistica questo non li solleva dalla loro repsonsabilità. «Essendo proprietari – continua Bracale – questi signori debbono rispondere della situazione».
Tra il dire e il fare, c’è di mezzo un bel caos. 
Nella lunga storia della casa di via Mazzini, quella degli anni recenti è un vero ginepraio.
Lo stabile viene venduto una prima volta nel 2007 alla Regol.fer, una società che la rivende nell’ottobre del 2011, all’immobiliare G.D con sede a Crotone. A quanto risulta dalla visura la G.D si trasferisce a Sona, in provincia di Verona, solo nel 2012. Un bel passaggio per una casa nel centro di Bardello. Il numero di telefono dell’immobiliare veronese, in mano all’amministrazione comunale, rimanda a una sede di Tecnocasa che nulla sa della G.D di Sona che al momento risulta irreperibile anche telefonicamente. 
Ora, con l’ordinanza emanata ieri, 30 luglio, il Comune chiede l’immediata demolizione dell’edificio e, conseguentemente la rimozione del materiale di risulta. Un’operazione costosa a cui, se non provvederà la proprietà, dovrà provvedere per forza di cose l’amministrazione. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Luglio 2014
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