“Cortisonici, una grave perdita per la cultura varesina”

Il sindaco Attilio Fontana e di Giulio Rossini di Filmstudio ’90 sperano di poter far cambiare idea all’associazione varesina sulla chiusura del festival del cortometraggio. Rammarico anche dal Baff

Un fulmine a ciel sereno la decisione dell’associazione Cortisinici di non organizzare più il festival internazionale del cortometraggio, dopo dieci anni di successi. Il gruppo di volontari, che già aveva esternato i propri pensieri lo scorso anno, ha spiegato che vi sono forti difficoltà economiche e che sono rimasti in pochi a credere nel progetto.

Il sindaco Attilio Fontana non nasconde il proprio sconcerto: «Sono stupito per questa notizia, non ne avevo alcuna avvisaglia. Sono molto dispiaciuto che l’associazione abbia preso questa decisione. Come amministrazione abbiamo sempre sostenuto il Festival, un’iniziativa molto valida dal punto di vista culturale. Sono sicuro che l’assessorato avrebbe continuato ad appoggiarli anche quest’anno. Mi spiace molto perchè ho sempre apprezzato questi giovani per la loro passione che ha portato un elemento culturale così valido. La città perde anche un qualcosa che poteva diventare un unicum, che si distingueva da tante altre realtà culturali grazie a una propria identità. Ora cercheremo di capire cosa è successo e come poter affrontare la situazione».

Giulio Rossini, presidente di Filmstudio ’90, associazione che a Varese gestisce sia l’omonima sala e il cinema Nuovo, oltre ad aver cresciuto migliaia di appassionati cinefili, crede che ci sia ancora qualche spiraglio per non far morire il festival: «Sono sicuro che mettendo insieme tutte le anime interessate al mondo degli audiovisivi e delle attività giovanili, si potrà riprendere a organizzare la manifestazione. Speranza e sicurezza sono per me fondamentali in questo momento. Per ora voglio ringraziare l’amministrazione comunale per il sostegno che ha dato in tutti questi anni: è stato un segno costante molto importante per la valenza culturale e sociale questa manifestazione».

Fuori dalla città arriva anche il commento dell’altro festival cinematografico di valenza nazionale, il BA Film Festival, dedicato però, a differenza dei Cortisonici, ai lungometraggi: «Dispiace molto apprendere questo tipo di notizie – spiega Alberto Armiraglio, presidente del Baff -. Quando un’attività culturale chiude è una perdita per tutti. Noi fortunatamente riusciamo ad andare avanti, nonostante il contenimento dei costi: sia l’amministrazione comunale che gli sponsor continuano a crederci. Quest’anno avremo a disposizione risorse inferiori e dovremo trovare altri sponsor, ma noi riusciremo ad andare avanti. Capiamo quindi le difficoltà dei Cortisonici».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Dicembre 2013
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