Così spremiamo mamma trota per far vivere il lago

Un gruppo di pescatori e biologi lavora agli incubatoi della Valtinella per preparare l’immissione di pesci nel lago di Varese. Varesenews ha documentato il loro lavoro in una fredda domenica d’autunno. Cronaca di una storia d’amore

tinella trote articoloQuando le prime uova della trota, del colore dell’oro, cadono a migliaia nel secchio, tutti trattengono il respiro dallo stupore.
Poi arriva il seme del maschio, bianco come il latte, e a quel punto accade un fatto che ha del romantico: un anziano pescatore, come Cupido, usa una lunga piuma grigia per mischiare delicatamente lo sperma alle uova.
Anche quest’anno il miracolo della vita si è consumato in riva al lago, quando domenica scorsa un gruppo di pescatori e biologi, amici della natura, si è dato appuntamento alle vasche dell’incubatoio della Valtinella. Da qualche parte tra Gavirate e Varese anni fa nacque l’idea di realizzare un progetto per ridare vita al lago. Certo, i pescatori avevano il loro tornaconto: più pesce da pescare. Ma attorno a questa attività arrivò anche l’interesse dei biologi, che queste cose le studiano, per dare una mano anche dal punto di vista della scienza.

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La spremitura delle trote 4 di 17

tinella trote articoloLa cronaca di una mattina ghiacciata di metà novembre comincia alle 9, quando una vasca piena di trote mature per l’accoppiamento viene svuotata da Pietro Ceccuzzi, ittiologo, con la collaborazione dei colleghi che scelgono i pesci, li separano a seconda del sesso e li preparano per la spremitura. Intorno c’è grande attività: bisogna lavorare con gli ossigenatori, preparare le vasche dove le uova fecondate vengono riposte, pulire i contenitori.

Due, tre persone munite di stivaloni stanno a bagno nella vasca: con grossi guadini catturano i pesci; basta un colpo d’occhio: “Femmina!”, “femmina!”, “maschio!” e a seconda del sesso altri, a riva, mettono il pesce nei contenitori.
Una volta finita la separazione degli esemplari della trota Tinella (una specie molto simile alla Fario, ma con “fenotipi” vale a dire tratti somatici, che somigliano a piccole crocette) avviene la spremitura: migliaia di uova di un colore giallo brillante, simile all’oro vengono deposte nei mastelli pronte per essere fecondate dal seme degli esemplari maschio.
tinella trote articoloUn momento magico, quando le crepe delle mani del vecchio pescatore, Pietro Brani, si muovono per carezzare con le piume gli ingredienti della vita di questi animali fantastici. «Poi, una volta a contatto col seme, sciacquiamo le uova e le prepariamo per essere custodite dalle vasche, dove avviene la schiusa e poco per volta la trasformazione in avannotti – spiegano Ezio Palma e Gianni Tosetto, presidente e vice dell’Associazione Pescatori Dilettanti Tinella ’72, iscritta al Coni e alla FIPSAS. Una volta raggiunta la maturazione, i pesci vengono rilasciati nel Tinella, nel Luna e in altri torrenti».

tinella trote articoloUna storia nata tanti anni fa quando l’associazione era essenzialmente un gruppo di pescatori. «Poi nel 98 Pietro Brani  mise a disposizione un bosco che venne trasformato nell’incubatoio – spiega Pietro Ceccuzzi, che sovrintende le operazioni di spremitura, ma soprattutto si occupa della parte scientifica del progetto. Prendiamo l’acqua da una risorgiva che viene pompata negli stagni e nelle vasche. I pesci vengono nutriti con microrganismi presi dal lago. Anche larve di zanzare, artemie, daphnie e altro fanno parte della dieta».

Nel 2012 arriveranno in tutto 120 mila nuove trote
, ma il ripopolamento ha dato ottimi risultati anche per quanto riguarda il pesce persico e il Luccio, tema sul quale lo stesse Ceccuzzi è recentemente intervenuto con una lettera tinella trote articoloaperta a Varesenews. «Un progetto importante che in passato abbiamo realizzato è stato il “Perlavar” per il pesce persico: nel 2010 grazie ai finanziamenti di Provincia e Regione abbiamo prodotto oltre 800 mila pesci persici – spiega l’ittiologo. Oggi uno degli obiettivi ai quali stiamo lavorando è la reintroduzione di una specie quasi estinta nel corso degli anni 90: il triotto».
Quando il sole è già alto, le uova sono già poste nelle vaschette: fra 35-40 giorni, si saranno trasformate in pesci. L’appuntamento è per febbraio, quando le trote del Tinella verranno liberate; ma la love story fra i pescatori e i loro pesci continuerà: sarà allora il momento del luccio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Novembre 2011
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