È pronto il nuovo modello di previsioni meteo cucito apposta sul Varesotto

Il Centro Geofisico Prealpino annuncia un nuovo modello matematico studiato apposta sulle caratteristiche climatiche della provincia. Ne benificeranno cittadini e forze di intervento e soccorso

Le previsioni del tempo, per chi le fa seriamente, sono un campo di studio che richiede un costante aggiornamento. Da un lato perché il clima è sempre in mutamento, dall’altro per via delle nuove tecnologie e dei nuovi studi che aprono continuamente nuove possibilità e nuove frontiere di previsione. Così è sempre stato in ogni epoca storica e così è ancora oggi, anche nella provincia di Varese per il nostro polo metoreologico che continua a sfornare nuovi strumenti di consultazione del tempo e tante innovazioni fin dal 1956, l’anno della fondazione promossa dal professor Furia. Ora ilCentro Geofisico Prealpino annuncia un nuovo modello matematico per le previsioni del tempo cucito apposta sulle condizioni meteorologiche del territorio della provincia di Varese.
Si tratta del progetto E.U.Cli.De. (Electronic Usefull Climate Demonstrator) che applica alla nostra zona un modello matematico di previsione meteorologica. Questo, partendo da una griglia di dati a scala globale, rielabora le variabili meteorologiche a scala locale tenendo in particolare conto dell’orografia, della presenza di corsi d’acqua e persino delle diverse utilizzazioni del territorio: dalle coperture forestali dei monti alle zone agricole, concorrenti con le sempre più vaste aree edificate, compenetrate nel denso reticolo idrografico dei fiumi e dei laghi.
È un risultato fondamentale raggiunto dal Centro grazie ad un finanziamento da parte della Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus nell’ambito dei bandi 2013.
Entrare nello specifico è un’operazione particolarmente complessa ma si parla di un’innovazione non da poco: beneficiari di questi servizi, oltre ai privati cittadini, sono le attività lavorative che operano all’aperto: dalle attività agricole ai cantieri, dalle manifestazioni culturali ai servizi di sgombero neve, solo per citarne i più rilevanti. Da sempre inoltre, il Centro Geofisico supporta scientificamente anche la protezione civile per allertare del sopraggiungere di fenomeni meteorologici violenti, che nel Varesotto sono prevalentemente legati a piogge alluvionali e conseguenti esondazioni e fenomeni franosi.
L’innovazione permetterà inoltre di effettuare uno studio a posteriori di fenomeni meteorologici particolarmente rilevanti, quali forti temporali, fenomeni alluvionali, colpi di vento e trombe d’aria, per comprendere quali ne siano le cause scatenanti e se i cambi climatici in atto ne alterino o favoriscano lo sviluppo, a causa della maggiore energia termica disponibile in atmosfera.
Il modello ha superato la fase di test, è pienamente operativo dalla fine del mese di giugno ed è stato reso disponibile alla libera consultazione degli utenti web.

Ecco per i più esperti in materia il funzionamento del modello spiegato tecnicamente:
Figura SEQ "Figura" \*Arabic 1 Previsione del modello WFR per il quantitativo di precipitazioni cumulate nei tre giorni dal 24/12/2013 al 27/12/2013 per un importante evento di pioggia sul Nord Italia.

I fenomeni meteorologici locali (temporali, raffiche di vento…) vengono ben rappresentati a scala del chilometro e pertanto si è previsto di elaborare a questa risoluzione i modelli numerici originali, che tipicamente hanno un passo di griglia di 50×50 km.
A questo scopo è stato adattato il modello WRF (Weather Research and Forecast) sviluppato a partire dalla fine degli anni novanta dai centri di ricerca statunitensi NCAR e UCAR (National Center for Atmospheric Research e University Corporation for Atmospheric Research).
Per descrivere l’evoluzione dei parametri meteorologici il WRF permette l’utilizzo di numerosi differenti schemi di equazioni ed algoritmi opportunamente selezionabili ed in continua evoluzione.
Per l’ottimizzazione dei risultati si è deciso di effettuare due passaggi intermedi, che permettono di passare dalla maglia originale di 40 chilometri di lato ad una di quattro chilometri di lato in una zona che comprende tutte le Alpi, la Svizzera ed il Nord Italia fino al golfo Ligure.
La evoluzione della situazione meteorologica viene calcolata con un intervallo di un minuto, per cui il calcolo viene ripetuto per 1440 volte ogni 24 ore.
Per poter effettuare in tempo utile (poche ore) una previsione di 72 ore è necessaria una considerevole potenza di calcolo, garantita da un server dedicato di grande potenza e velocità di calcolo.
Il dati globali di partenza sono forniti dal centro statunitense NCEP (National Centers for Environmental Prediction) che mette a disposizione i dati due volte al giorno.
Considerato il tempo di elaborazione del modello globale (GFS), di trasmissione dei dati al Centro Geofisico Prealpino ed e il tempo di calcolo necessario per eleborare il modello E.U.Cli.De. del CGP, le previsioni sono disponibili alle ore 01 (con riferimento ai dati del mezzogiorno del giorno precedente) e alle ore 13 (partendo dai dati della mezzanotte ora di Greenwich) e sono pubblicate sul web.
Il modello locale sviluppato sulla piattaforma WRF, ottimizzato sul nostro territorio, permette di migliorare notevolmente le previsioni meteorologiche di diversi parametri critici quali l’innevamento, le temperature, la pioggia e il vento.

Figura SEQ "Figura" \*Arabic 2 Previsione del modello WRF della direzione e velocità del vento in una tipica situazione di vento da Nord sulla catena alpina. Risulta fondamentale un’ottima descrizione dell’orografia.

La disponibilità dei dati di tutte le variabili meteorologiche in una griglia tridimensionale consente di estrarre qualunque tipo di informazione a qualunque quota, predicendo non solo mappe dei parametri ma sezioni verticali e “meteogrammi”, ovvero evoluzioni temporali di un parametro meteorologico in un particolare punto (ad esempio sulla evoluzione delle piogge a Varese).
Il modello permette inoltre di effettuare uno studio a posteriori di fenomeni meteorologici particolarmente rilevanti, quali forti temporali, fenomeni alluvionali, colpi di vento e trombe d’aria, per comprendere quali ne siano le cause scatenanti e se i cambi climatici in atto ne alterino o favoriscano lo sviluppo, a causa della maggiore energia termica disponibile in atmosfera.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Ottobre 2014
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