Era una chiesa, diventerà un centro culturale
Un progetto di recupero di un antico luogo di culto sconsacrato, che verrà fatto rivivere come “centro di valle”, grazie al lavoro di progettisti volontari. “Ma le campane resteranno e saranno gestite dalla parrocchia”
C’è chi ci si è sposato, e chi ha battezzato i figli; e chi, fra lo scuro dei suoi confessionali, ha raccontato peccati e ricevuto assoluzioni: quella chiesa è amata dai paesani di Grantola come un gioiello di famiglia, seppur oggi risulti sconsacrata.
Questa è la storia della seconda vita della chiesa dedicata a San Carlo.
Un edificio di culto voluto non a caso da San Carlo Borromeo e ultimato nel 1634: venne utilizzata per dire messa fino al 1965, quando venne sconsacrata per realizzare la nuova chiesa parrocchiale. Da allora, e fino a qualche anno fa, l’edificio venne utilizzato come deposito di materiale di ogni genere che l’ha portata a scivolare lentamente verso una lenta e costante decadenza: vennero rimossi oltre ad alcune opere di decorazione, l’altare e anche il bellissimo organo.
Ma presto tornerà a rivivere, per dare spazio alla cultura, grazie all’impegno dell’amministrazione e al buon cuore di alcuni cittadini che hanno offerto la loro opera professionale: la restauratrice che ha già valutato l’entità degli interventi di ripristino dei vari affreschi (e di varie epoche) presenti, o l’ingegnere del paese vicino, che ne verifica la stabilità.
Nelle scorse settimane, poi, la svolta: finalmente l’acquisizione da parte dell’amministrazione comunale per destinarla ad un centro culturale di valle.
«Sì, sebbene molti dei miei compaesani si ricordano di aver pregato o servito messa in quella chiesa – racconta il sindaco Silvano Ronzani – l’idea di ridare lustro alla vecchia chiesa è molto sentita in paese. L’iter per l’acquisizione dell’immobile è incominciato nel 2004 e si è chiuso lo scorso dicembre: la proprietà, vale a dire la parrocchia di Grantola, ci ha venduto l’immobile per 200 mila euro, somma che l’amministrazione aveva in cassa per la vendita di un altro immobile, il vecchio circolo del paese. L’obiettivo di questa acquisizione, come risulta del resto dagli atti notarili, è proprio la destinazione dell’immobile ad uso culturale: pensiamo ad un centro che possa servire ai giovani di Grantola, ma anche a quelli degli altri paesi a cavallo tra la Valtravaglia e al Valcuvia». Nel complesso, per rimettere a nuovo la chiesa sconsacrata, serviranno non meno di 600.000 euro. «Per questo chiederemo ad enti pubblici o fondazioni di interessarsi a questo progetto – spiega il sindaco – . L’idea è quella di incominciare i lavori nel 2014».
Già negli ultimi tempi la chiesa è stata impiegata per usi “profani”: nel maggio del 2012, in occasione della manifestazione “Corni e Pecc” un piccolo gruppo di grantolesi, ha deciso di unire le forze per riportare alla vita l’antico immobile, promuovendo manifestazioni culturali del calibro di rappresentazioni teatrali, concerti e ultima non per importanza, la mostra dei presepi che si è conclusa domenica 6 gennaio.
E il campanile? «Abbiamo pensato ad un suo utilizzo, che non potrà essere diverso da quello religioso: sarà difatti gestito dalla parrocchia per le ricorrenze religiose e le celebrazioni: le campane torneranno a suonare».
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Ulteriori cenni storici sulla Chiesa di San Carlo sono stati compiutamente documentati da Paolo Ricciardi – di cui sono le foto a compendio di questo articolo – curatorte del sito www.valganna.info
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