Frigo e poltrone nei boschi? Dillo alla mappa dell’abbandono

Presentato oggi al pubblico il sistema che permetterà di segnalare i luoghi dell’abbandono. Galli: “Varesotto all’avanguardia internazionale per la differenziata”

pulizia sconfinata dicembre 2013I pionieri dell’ambiante, per ora, sono 30 cittadini, 50 guardie ecologiche volontarie e una manciata di comuni che dal luglio scorso hanno cominciato a mappare il territorio per un progetto che potrà rappresentare la svolta del rispetto di boschi, fiumi, prati e molto più semplicemente della stradina dietro casa.
Il tema è quello dell’abbandono dei rifiuti: da oggi, sarà possibile per chiunque segnalare su un apposito sito – ma a gennaio arriva la “app” – tutti gli abbandoni di rifiuti di ogni genere che si incontrano per strada e col semplice utilizzo del telefonino.
Un progetto – quello della mappa dell’abbandono – che è stato presentato nel corso del convegno “Insubria pulizia sconfinata” e che rientra nel più ampio raggio d’azione del Piano Integrato Transfrontaliero (PIT): fra Canton Ticino e Provincia di Varese ha come obiettivi ridurre la produzione dei rifiuti, aumentare la raccolta differenziata, contrastare l’abbandono e più in generale attivare nel territorio comportamenti e pratiche sostenibili.

I RIFIUTI IN PROVINCIA – Alla presentazione del rapporto erano presenti anche il commissario della Provincia Dario Galli e Luca Marsico (nella foto sopra), ora a capo della commissione ambiente al Pirellone ma che fino a pochi mesi fa ricopriva la carica di assessore proprio a Villa Recalcati per la partita dell’ambiente. Entrambi hanno sottolineato il buono stato di salute delle pratiche ambientali sviluppate in provincia soprattutto nell’ottica della riduzione dei rifiuti e della graduale inversione di tendenza sulla questione degli inceneritori.
Per Galli «la provincia di Varese non ha da prendere lezioni da nessuno in tema di gestione dei rifiuti: già quest’anno siamo al 65% del livello di differenziata, al secondo posto parimerito in Lombadia e ai livelli dei paesi del Nord Europa. Questo dipende dal grande senso civico delle famiglie e di quanto i bimbi hanno imparato nelle scuole».
Marsico ha parlato di due questioni che lo toccano da vicino: la bontà del progetto Modus Riciclandi, che ha visto come partner transfrontaliero il Canton Ticno: il progetto scade la prossima primavera e la commissione cercherà di trovare il modo per farlo continuare. Poi la questione degli inceneritori: «La scorsa settimana è stata approvata una risoluzione in Regione che prevede addirittura la riduzione degli impianti esistenti che potrebbe essere ridondanti rispetto al fabbisogno attuale. Non vuol dire che da domani si chiuderanno gli inceneritori o che la termo valorizzazione non avrà giusta collocazione, ma che Regione Lombardia negli anni a venire non sarà destinazione di rifiuti da altre località».
Nella stessa direzione anche gli interventi dei dirigenti della Provincia Silvio Landonio (settore ecologia) e Angelo Gorla, (polizia provinciale). Quest’ultimo si è soffermato su quale ruolo la mappa interattiva possa giocare nel coinvolgimento del pubblico: «Se prendiamo i cittadini “per la pancia” e li sanzioniamo, siamo all’ultima spiaggia. Se, invece, li coinvolgiamo, spiegando loro con precisione come intervenire, informandoli, si arriva agli stessi risultati ottenuti dalla campagna sulla catene e ruote da neve: zero multe».

pulizia sconfinata dicembre 2013LA MAPPA – Ma cos’è questa mappa dell’abbandono? E come funziona? Lo strumento venne presentato l’inverno scorso a Mendrisio, uno dei centri (insieme a Monteceneri, Isone, Gambarogno) tra l’altro in cui è stata attivata la mappatura, e consiste in un’interfaccia dove il cittadino (o le istituzioni) si registra e al quale è possibile comunicare il punto esatto, anche con foto, dove sì è notato l’abbandono di rifiuti. Una volta segnalato l’abuso, i tecnici del Comune o le Guardie ecologiche volontarie verificano che la segnalazione sia corretta e la "validano", dando seguito alle indagini, alla rimozione dei rifiuti e alle eventuali sanzioni. «All’utente viene inviata una mail in ogni parte del processo – spiega Salvatore Greco di Terraria, società che ha realizzato la piattaforma – . Per ora in provincia di Varese sono un centinaio i comuni che hanno attivato il sistema ma solo una decina hanno fatto parte del processo di sperimentazione che si conclude oggi».
Particolarmente attivi sono stati i comuni di Sesto Calende, da cui sono arrivate 67 segnalazioni, oltre a Vergiate, Mornago: tutta la fascia del basso lago.
Un particolare curioso: in Svizzera il sistema non ha dato i frutti sperati. «Forse, oltre ad alcune questioni tecniche diverse fra la gestione dei rifiuti e legate anche alla diversa terminologia il fenomeno dell’abbandono in Svizzera è meno visibile rispetto all’Italia, ma c’è – ha spiegato Nadia Bellicini, settore informazione e comunicazione Canton Ticino – . Da alcuni amministratori non viene vissuto come una priorità».

pulizia sconfinata dicembre 2013LA MOSTRA – Molte delle tematiche sviluppate e presentate nell’arco della mattinata hanno dietro le quinte un lavoro importante. Come quello di Giorgio Ghiringhelli, che assieme ad Elisa Amodeo e Salvatore Greco hanno firmato la pubblicazione “Secondo Rapporto Insubria Pulizia Sconfinata” (foto). Vedi anche quello di Paolo Landini e dello staff dell’ufficio sviluppo sostenibile della Provincia che ha auspicato in futuro la continuazione delle linee partorite in seno al PIT e a continuare sul fronte dell’educazione nelle scuole e rivolta ai più piccoli. A tale proposito è stato presentato il prossimo calendario della mostra “Ri Come…”, che oltre ad essere stata ospitata a Laveno Mombello e in diversi centri del Canton Ticino con un successo fuori dal comune, dal prossimo gennaio arriverà a Busto Arsizio presso Palazzo Cicogna.

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Pubblicato il 06 Dicembre 2013
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