Guerra delle frequenze, Rmf: “Contiamo su una soluzione più equa”

Frate Gianni Terruzzi di Radio Missione Francescana commenta con preoccupazione la sentenza che obbliga l'emittente a ridurre la copertura e contro la quale sono stati presentati due ricorsi

«La riduzione di potenza della frequenza 105,3, ha una ricaduta negativa sul servizio specifico che Radio Missione Francescana svolge: una voce informativa, cattolica, vicina alla gente. In questi anni, quasi 25, centinaia di persone, di qualsiasi estrazione, si sono avvicendate ai nostri microfoni». Fra Gianni Terruzzi, presidente dell’associazione Radio Missione Francescana, interviene raccontando la storia della Radio e rispondendo a Claudio Fabbri, di Radio Monte Carlo. Tra le due emittenti è in corso da anni un contenzioso legale legato alle frequenze. Contenzioso che si è risolto in modo sfavorevole per la radio varesina costretta a ridurre drasticamente la propria copertura territoriale. Pubblichiamo di seguito le considerazioni di Fra Gianni.
  
Leggendo la lettera del sig. Claudio Fabbri, di Radio Monte Carlo, riguardante la frequenza 105,3 di Radio Missione Francescana, ci sembra giusto esporre il nostro punto di vista, a partire dai fatti, che esponiamo.
Che siano state emesse due sentenze a nostro sfavore risulta inoppugnabile, così come è incontestabile la nostra esecuzione di tali sentenze. Ne è prova il fatto che la nostra frequenza è stata ridotta da 3.000 Watt a 30 Watt.
Siamo sempre rimasti nel solco della legalità e con tale spirito proseguiamo la nostra battaglia legale. E per questo abbiamo spedito nei giorni scorsi un ricorso in opposizione agli Atti esecutivi (esecuzione per noi penalizzante, come detto sopra) e un ricorso avanti la Suprema Corte di Cassazione.
Inoltre, rispetto al Ministero delle Comunicazioni, organismo che ha rilasciato le concessioni a tutte le emittenti Radiotelevisive italiane, abbiamo sempre tenuto il doveroso rispetto ed osservate le indicazioni.

Da questo ente ci sono stati rilasciati tutti i permessi/diritti/doveri a trasmettere. Li elenchiamo:
• Presentazione della domanda per ottenere la Concessione radiofonica, obbligatoria dopo la promulgazione della legge Mammì (agosto 1990);
• Acquisizione della frequenza 105,3 presso e tramite il Ministero delle Comunicazioni- Ispettorato per la Lombardia (settembre 1993);
• Atto di Concessione Ministeriale (anno 1994), vale a dire diritto a trasmettere;
• Atto Ministeriale del 2002, in cui si dichiarava che Radio Missione Francescana era in possesso di tutti i requisiti per proseguire il suo servizio comunicativo;
• Dichiarazione di regolarità da parte del Ministero delle Comunicazioni-Ispettorato Lombardia (Verbale del 13 dicembre 2011, protocollo 15531). Detto verbale, dopo aver fatto la cronistoria della frequenza in discussione a partire dal 1993, così conclude:
“ Dichiariamo inoltre, …..
Che l’ impianto 105,300 MHz Campo dei Fiori, come risulta agli atti dell’ Ispettorato, dai verbali delle verifiche e dalle misurazioni, è sempre stato attivo ed ha sempre proseguito il suo esercizio in modo continuativo nel corso di tutti gli anni”.

Sempre per quanto riguarda il Ministero, nell’iter di esecuzione sentenza abbiamo voluto che fosse lo stesso Ispettorato per la Lombardia ad effettuare le misure sul territorio. Tali misure costituiscono una normale prassi, sempre adottata in casi di conflittualità. Radio Monte Carlo si è decisamente opposta, senza alcuna motivazione, a far eseguire dal Ministero tali misure, e pretendeva affidarle a qualche tecnico privato. Chissà perché? Forse l’autorità competente del settore incute qualche timore? Naturalmente a questa discussione vi sono testimoni, ivi compresi il Commissario Tecnico del Giudice di Esecuzione e l’Ufficiale Giudiziario, a cui compete la decisione ultima in fase di esecuzione. I quali, poi, hanno accolto la nostra proposta. Le misure sono state eseguite e raccolte in un verbale stilato dallo stesso Ministero delle Comunicazioni-Ispettorato per la Lombardia, il 19 marzo 2014.

Circa le citate proposte “vantaggiose”, rivolte da parte di Radio Monte Carlo a Radio Missione Francescana, si devono leggere molto diversamente da quanto è stato scritto nell’articolo. La ricomposizione bonaria del conflitto, da loro avanzata, suonava così: “a te interessa servire solo il territorio della Provincia di Varese. La frequenza 105,3 che possiedi è sovradimensionata per le tue esigenze, quindi ti offriamo un’altra frequenza e ti deve bastare”. Ma chi ha detto e sentenziato che noi dobbiamo coprire il solo territorio della Provincia di Varese? Con quale diritto e motivazione pretendono detto scambio di frequenze, sempre per loro vantaggioso e diversamente per noi penalizzante? Inoltre abbiamo presentata un nostra proposta, tramite lettera consegnata personalmente in data 26 luglio 2007, con una possibilità di scambio di frequenze. Siamo ancora in attesa di una risposta. E forse una risposta è comunque dovuta.

Le frequenze a noi rimaste coprono la città di Varese e comuni limitrofi, il Lago Maggiore e le valli a nord della Provincia. Rimane scoperto il territorio comprendente i comuni a sud e sud-est: Tradate, Saronno, Albizzate, Gallarate, Busto Arsizio, Novara, Alessandria e Vercelli. Tutti compresi nei diritti insiti nella nostra frequenza 105,3 irradiante dal Campo dei Fiori. Quindi circa l’80% del territorio da noi servito è stato oscurato dalle frequenze di Radio Monte Carlo. Questi sono fatti.

Per quanto riguarda le interferenze, lamentate da Radio Monte Carlo nella fascia della circonvallazione di Milano, la problematica rientra in un campo prettamente tecnico-giuridico.
Ci permettiamo comunque alcune osservazioni in merito:
• I diritti di Radio Monte Carlo, stante la scheda tecnica presentata al Ministero circa la loro frequenza 105,3 operante da San Galdino in Milano, sono limitati alla sola città e non alla provincia di Milano (in detta scheda tecnica è designata una C = città e non una P = provincia). Tali schede sono depositate negli archivi del Ministero di Milano e Roma, e fanno testo. E’ inspiegabile come abbiano chiesto ed ottenuto una protezione del disturbo da noi provocato (così dicono) anche sull’ intera Provincia di Milano.
• Inoltre una perizia tecnica, da noi richiesta e ufficializzata (marzo 2006), di un insegnate della facoltà di ingegneria dell’ università di Genova, iscritto all’ Albo dei CTU (Commissario Tecnico di Ufficio) del Tribunale di Genova, all’Albo Regionale dei Collaudatori della Regione Liguria, all’ Albo degli Esperti Tecnico-scientifici del MIUR, ha dimostrato come in questa fascia di territorio, ove Radio Monte Carlo lamenta il disturbo, di fatto la stessa si auto-disturba con le proprie frequenze irradianti da diversi ripetitori.
• A conferma di ciò, le misure eseguite e verbalizzate dallo stesso Ministero delle Comunicazioni-Ispettorato per la Lombardia ( 19 marzo 2014) dimostrano che l’impianto di RMF non è responsabile dell’interferenza in questa fascia di territorio, in quanto la qualità del segnale di San Galdino-Radio Monte Carlo (verso cui si lamenta il disturbo) non cambia, sia che l’impianto di Radio Missione Francescana sia acceso o spento. In quanto, come già più volte affermato in questi anni, si tratta non di interferenza di terzi, ma di auto-interferenza. L’interferenza lamentata da Radio Monte Carlo è da imputare a Radio Monte Carlo stessa , data la presenza di altri due impianti di sua proprietà, cioè Valcava a 105.5 MHz e Calenzone (Monte Penice) sulla medesima frequenza a 105.3 MHz.

A questo punto è legittima una domanda: come mai due sentenze a sfavore di Radio Missione Francescana? Naturalmente sono incontestabili, come riteniamo che siano giustificati i due ricorsi da noi inoltrati (Ricorso Opposizione agli Atti esecutivi e Ricorso avanti la Suprema Corte di Cassazione) perché sia fatta giustizia. Siamo convinti che esiste ancora spazio per giungere a conclusioni legali più eque. D’altra parte la storia dimostra che non sempre, purtroppo, la legalità coincide con la verità. Vedremo se saremo capaci di giungere a verità più vere.

Purtroppo la conseguenza immediata è quella di una copertura del territorio, di nostra competenza, estremamente limitata. La riduzione di potenza della frequenza 105,3, ha una ricaduta negativa sul servizio specifico che Radio Missione Francescana svolge: una voce informativa, cattolica, vicina alla gente. In questi anni, quasi 25, centinaia di persone, di qualsiasi estrazione, si sono avvicendate ai nostri microfoni. Abbiamo dato voce ad associazioni di ogni tipo; a realtà provenienti dal mondo ecclesiale e non; a partiti e rappresentanti politici di ogni tendenza; al mondo della scuola, a quello del lavoro, dello sport, della cultura e dell’ assistenza; sempre in dialogo con tutti e lasciando spazio a tutti coloro che avessero qualcosa di significativo da comunicare.

Abbiamo presentato i fatti. I documenti citati sono ufficiali ma, purtroppo, non facilmente reperibili al Ministero delle Comunicazioni. Noi comunque siamo in grado di presentarli a chiunque.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Aprile 2014
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