“Ho visto Piccolomo nascondere i mozziconi”

Parla in aula la pensionata che ha messo l'inchiesta sulla strada giusta. la donna ha riconosciuto senza esitazioni l'imputato e confermato la sua versione.

La testimone è certa: Giuseppe Piccolomo, quella mattina, prese delle cicche di sigarette e le mise in un barattolo. Era il 5 novembre del 2009, e lei aveva l’appuntamento dal commercialista, al centro commerciale di Cocquio Trevisago. Una cosa davvero strana, perché lui se ne stava seduto, al tavolino, all’aperto, da solo, ed era novembre. Lo aveva notato: aveva delle scarpe bianche con la striscia rossa, i pantaloni beige, una giacca rossa, insomma, i vestiti che Piccolomo ha sempre indossato in quei giorni. E inoltre sembrava distinto, mica un indigente, uno di quelli che come dice il marito magari raccolgono le cicche perché non hanno i soldi e poi si fanno le sigarette così.
No no, Piccolomo quel giorno sembrava a posto e la signora Gabriella Volante, pensionata che con il marito stava andando dal commercialista al centro commerciale di Cocquio Trevisago, lo aveva guardato bene. E oggi lo ha ripetuto davanti alla corte d’assise nel processo per il delitto delle mani mozzate. La Volante ha messo l’inchiesta sulla buona strada e senza di lei forse oggi non ci sarebbe il processo. La donna racconta di aver detto detto al marito che quel gesto gli era sembrato proprio strano. Il giorno vide ancora al centro commerciale quel signore, che lei non conosceva, ma che aveva notato fare un gesto che le ronzava ancora per la testa.
Il ronzio si placò solo quando il marito lesse sul giornale che dentro la casa del delitto, in via Dante, accanto al corpo di Carla Molinari erano stato trovati quattro mozziconi già fumati, messi in terra in quattro stanze diverse per depistare gli investigatori. «Ecco perché quel signore se le era messi nel barattolo» si dissero i due coniugi. Non potevano sbagliarsi, lo dissero a un amico e poi ai carabinieri che, il 16 novembre, la incontrarono proprio nel centro commerciale, dove la donna riconobbe il Piccolomo in presa diretta.
La testimonianza della pensionata, davanti alla corte presieduta dal presidente della sezione penale Ottavio D’Agostino è stata precisa. Ha guardato l’imputato solo alla fine, ma è apparsa determinata e lo ha riconosciuto in aula. E’ stata invece meno precisa sugli occhiali dell’imputato per quetso la difesa ha eccepito. 
Nel corso della giornata sono stati anche ascoltati altri testi, tra cui i carabinieri che hanno svolto le indagini e il messo comunale di Ispra che lo incontrò il giorno successivo al delitto, e a cui Piccolomo, senza che lei se ne fosse accorta, riferì di essersi graffiato la faccia mentre andava a funghi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Febbraio 2011
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