I commercianti si mettono di traverso alla grande distribuzione al ponte di Vedano

Ascom non accetta pronostici: "la conferenza dei servizi deve ancora esprimersi". La battaglia si muove sul piano tecnico ma a preoccupare è l'equilibrio commerciale: «senza più negozi stiamo spegnendo le città"

L’associazione dei commercianti si oppone all’insediamento della grande distribuzione (Bricoman e Decathlon) al ponte di Vedano su ogni fronte. Ambientale, paesaggistico, idrogeologico, viabilistico e, soprattutto, sul piano strettamente commerciale.
L’Ascom ha voluto esprime pubblicamente la sua posizione dopo le dichiarazioni degli ultimi giorni, in particolare con quelle del sindaco di Lozza, che hanno cercato di premere l’acceleratore sull’approvazione del progetto.
Ma secondo Ascom la decisione è tutt’altro che scontata: «sull’intero progetto vediamo una serie di problemi tecnici e ambientali che a nostro parere non permettono di procedere con l’operazione, ed è quello che stiamo facendo presente alla conferenza dei servizi». L’associazione, in questo momento, sta combattendo una battaglia sulla fattibilità tecnica dei nuovi insediamenti che vivrà il suo momento più importante nella conferenza dei servizi convocata per lunedì 24 novembre, data ultima per poter far partire il progetto entro la fine dell’anno. E l’opposizione di Ascom si muoverà su tutta la linea: «abbiamo ritenute molto premature le uscite di questi giorni che pronosticavano l’esito delle decisioni amministrative- spiega il direttore di Ascom Roberto Tanzi – perché la conferenza dei servizi deve ancora esprimersi».

Uscendo dall’aspetto tecnico della vicenda, tuttavia, Ascom lancia un allarme anche dal punto di vista dell’equilibrio commerciale dell’intera area: «abbiamo svuotato i paesi, adesso vogliamo svuotare le città? Abbiamo pensato a quanti negozi chiudono e quante vetrine si spengono ogni volta che apriamo questi enormi centri commerciali?». La preoccupazione più forte dei progetti di riqualificazione commerciale di vecchie aree industriali, come è quella della ex cartiera, è proprio quella dell’impoverimento della rete commerciale esistente nelle città e nei paesi: «poi è inutile che i sindaci ci chiedano aiuto per trovare bandi o inventare progetti per rilanciare il piccolo commercio nei paesi se poi contribuiscono alla proliferazione di queste grosse catene che drenano risorse dal territorio – spiega il vicepresidente Antonio Besacchi -».
Un discorso fondamentale ma anche molto complesso che riguarda l’equilibrio della distribuzione commerciale dell’intero paese. Ascom ci sta lavorando e rilancia chiedendo anche l’aiuto dell’e istituzioni (alla conferenza stampa erano presenti per ascoltare anche l’assessore di Varese Sergio Ghiringhelli e il Senatore Candiani), ma adesso la battaglia prioritaria è sul progetto e sulle scadenze dei prossimi giorni: «in questo momento Ascom si sta facendo portateci di interessi generali, e continueremo a farlo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Novembre 2014
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