I misteri di Maier e Papagni: “Siamo commercianti di lampadine”

Il malnatese indagato parla dell'amico arrestato per il sequestro Spinelli: "Non so nulla, io ho solo collaborato con lui nella compravendita di led luminosi"

Chi è davvero Alessio Maier, il malnatese arrestato perché organico alla banda che sequestrò il ragionier Spinelli. Come mai voleva coinvolgere nel trasporto di soldi in Svizzera anche un amico, Domenico Papagni? I misteri del caso Spinelli sono tutti ancora da chiarire: intanto a Malnate abbiamo raggiunto, a casa propria, il Papagni, l’uomo che secondo i magistrati milanesi era stato contattato da Maier per accompagnarlo in banca, a Buguggiate e Varese, a ritirare i soldi (o presunti tali) del sequestro, e che avrebbe dovuto passare la frontiera con delle buste vuote, per saggiare i controlli alla dogana. (nella foto gli arrestati, da sinistra in prima fila. Leone, Maier e Tranquilli)  

La dinamica del sequestro 

Papagni abita a Gurone, in una zona di case operaie: «Maier lo conosco per questioni di lavoro – dice affacciato dalle scale – ci occupiamo di led, lampadine luminose, non posso dire altro, io non so nulla di questa storia». Poche parole, ma pronunciate con un’aria smarrita: «Non posso dire niente, parlerò solo con il mio avvocato».
La gente del quartiere conosce Papagni da sempre: un ragazzo timido, per nulla aggressivo, uno sparring partner. Proprio come se l’era forse immaginato Maier, «un amico da coinvolgere». E forse, coinvolto, è proprio la parola giusta, perché Papagni, amico di vecchia data del Maier, alla gente risulta che fosse una sorta di dipendente di quest’ultimo. A pochi isolati di distanza, in una villetta al piano terra, la madre di Alessio Maier appare più stupita che spaventata:
«Vorremmo capire chi è davvero suo figlio e che lavoro faccia» le chiediamo.
«Questo vorrei saperlo anche io – risponde lei dalla finestra di casa – guardi, qui non ci regala niente nessuno, mio figlio aveva avuto qualche problema di lavoro, e stava cercando di organizzare un’impresa per la vendita dei led, le lampadine luminose, ha presente? Ma io non so altro».
Nell’inchiesta su un traffico di auto rubate, in cui fu coinvolto nel 2005 Alessio Maier, aveva avuto un ruolo da “testa di legno”, figurava cioè come titolare di una finanziaria di Varese, che veniva utilizzata per coprire traffici illeciti. Giro di truffe, ambienti di gente che passa dalla miseria al cash improvviso, nel giro di un attimo, come sarebbe accaduto a Pierluigi Tranquiili, quello che aveva già ordinato la Ferrari.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Novembre 2012
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