I pomeriggi al doposcuola: “Cerchiamo volontari per i compiti”

"La casa di Paolo" compie un anno. E' un'associazione che aiuta i bambini con problemi scolastici, spesso stranieri che devono imparare bene l'italiano. Se arrivassero nuovi adulti, potrebbero fare molto di più

Questa è la casa di tutti, dice il cartello all’entrata, e lo ritrovi a ogni piano, e ti dice di salire, fino al quarto, dove una porta trasparente fa intravedere bambini di diverse nazionalità e adulti che fanno i compiti con loro. Sei volontari al giorno, una equipe di 30 persone in totale per 5 giorni la settimana. Un’utenza di 20 bambini iscritti, 4 ore al giorno dalle 14 e 30 alle 18 e 30, tra lezioni, i compiti, i disegni e il gioco in cortile. Tutto questo è la “La casa di Paolo” un’associazione, che ha appena avuto il riconoscimento di Onlus, insediatasi un anno fa, in un’ala dei locali dell’oratorio di San Vittore, nel pieno centro di Varese. Lo scorso anno hanno lavorato, senza sosta, per l’intera stagione scolastica. Hanno tinteggiato la aule, avuto donazioni per i banchi e i computer. Il gruppo Kiwanis ha ad esempio procurato una grande libreria. Marco Dal Fior ed Eugenia Brusa, i genitori che hanno avviato il progetto, stanno in segreteria e tra i banchi; vigilano per i corridoi che i bambini abbiano i colori, le penne, e i quaderni. Claudia Dal Fior, la loro figlia maggiore, è a capo dell’impresa, ma è Paolo Dal Fior l’ispirazione di tutto, uno dei tre giovanissimi ragazzi morti in un incidente d’auto nel 2009 sull’autostrada e a cui la famiglia ha intitolato questa associazione, che si occupa di aiutare giovani scolari che hanno bisogno di ripetizioni e supporto. L’impresa più bella? «Un bambino sudamericano arrivato da poco in Italia che in pochi mesi ha raggiunto come alfabetizzazione gli altri compagni italiani» spiega Marco Dal Fior. Tre le aule e i corridoi dell’oratorio San Vittore, ci sono bimbi di varie nazionalità, alcuni segnalati dal centro di prima alfabetizzazione delle scuole di Varese, che ha sede ad Avigno, e serve per aiutare i ragazzini stranieri a raggiungere, dal punto di vista linguistico e di scrittura, il resto della classe. 
Il progetto sta andando bene. Le famiglie dovrebbero pagare 50 euro al mese per i pomeriggi, le quote comprendono anche la merenda e il gioco (tra poco arriva un istruttore di calcio), ma chi non può permetterselo non paga. La filosofia del doposcuola è questa. Prima i più bisognosi. «Vorremmo ampliare l’offerta» spiega Marco Dal Fior, ci piacerebbe dare la possibilità a molti altri ragazzini, perché le richieste ci sono, ma avremmo bisogno di più volontari. “La casa di Paolo” si sostiene con donazioni e partecipazioni a bandi pubblici, e il 5 per mille, ma forse il bando più importante che si vorrebbe aprire è quello per il coinvolgimento di altre persone che vogliano insegnare l’italiano, l’inglese, la matematica, la musica, ai bambini di Varese.

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Telefono 328 3837927
email: lacasadipaolo.varese@gmail.com

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Pubblicato il 06 Novembre 2013
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