“I tombini sono un problema”

Una nota del Pd che spiega come il capogruppo Mirabelli si stia occupando del problema

Riceviamo e pubblichiamo

Quando piove molto, i tombini di Varese, spesso, non recepiscono più l’acqua perché sono ostruiti. Questa situazione genera pozze, rivoli e, a volte, veri e propri “fiumi” e “laghi” che provocano disagi e pericoli per i pedoni, i ciclisti, i motociclisti, gli automobilisti. E’ successo anche in occasione del nubifragio dell’altro ieri. Un tema, quello dei tombini, sottovalutato ma importante, che ha portato, già in passato, molti varesini a contattare i consiglieri comunali.

Tra questi il capogruppo Pd in Comune Fabrizio Mirabelli, che aveva raccolto segnalazioni, in particolare, sul Sacro Monte, Belforte, Masnago, Capolago, Sant’Ambrogio, Giubiano, Bustecche, Bizzozero, San Fermo, Casbeno, Bosto, Bobbiate. Prendendo spunto da tali segnalazioni, Mirabelli aveva presentato, il 24 gennaio, una interrogazione depositata in Comune. Dalla risposta giunta al capogruppo Pd, una risposta firmata dal vicesindaco Carlo Baroni, che è anche l’assessore competente, esce una fotografia impietosa e imbarazzante della situazione e del problema.

Riassumendo: il Comune è a conoscenza del problema e provvede sia con sopralluoghi del personale del proprio ufficio fognature (1 tecnico e 3 operai) sia in seguito a segnalazioni specifiche dei cittadini. Per i casi valutati urgenti si fanno interventi mirati, quelli non ritenuti urgenti vengono, invece, inseriti nella programmazione annuale. I pozzetti a Varese sono circa 12.000 e i griglioni circa 300. Quelli ostruiti sono circa il 10%, mentre i pozzetti puliti ogni anno sono circa 1250. Per pulirli tutti, una o più volte all’anno, bisognerebbe stanziare 250.000 euro per i pozzetti ed altri 30.000 per i griglioni ma il bilancio comunale non lo permette. Quando all’impresa esterna vengono affidati i lavori per la pulizia di caditoie in intere vie, il prezzo di una caditoia pulita, comprensivo di tutto, dallo svuotamento allo smaltimento dei fanghi all’impianto di depurazione, è di 17,50 euro + IVA 10%, mentre quando si opera in diverse vie, con interventi mirati per la pulizia di uno o due pozzetti, questi vengono eseguiti in economia.

Il materiale fangoso svuotato dal pozzetto, portato alle discariche autorizzate per la depurazione, costa 0,14 euro al kg (mediamente un pozzetto contiene circa 70 kg di materiale), per un costo di 9,80 euro + IVA. L’Amministrazione, poi, sottolinea come all’ASPEM è stato chiesto più volte di eseguire la pulizia dei pozzetti ma non vi è stata risposta positiva, sia per gli altri compiti che ha in carico, sia ritenendo il prezzo di 17,50 euro + IVA a pozzetto non congruo. “Alla luce di queste risposte – interviene il Pd Mirabelli – non possiamo fare a meno di sottolineare come i disagi segnalati dai cittadini, anche in occasione dell’ultimo nubifragio, relativi ai tombini ostruiti siano, sostanzialmente, incominciati in concomitanza con la diminuzione degli stanziamenti per la rete fognaria decisa dal 2006/2007 a causa del passaggio delle fognature all’ATO, che dovrebbe gestire tutta la partita dell’acqua, dalla captazione alla depurazione, in provincia di Varese”.

Continua Mirabelli: “La situazione è peggiorata di anno in anno in maniera direttamente proporzionale al progressivo disimpegno del Comune in questo settore e alla lentezza con cui, in provincia di Varese, si è proceduto alla realizzazione dell’ATO. Alla fine del 2013, il Consiglio comunale ha, finalmente, deliberato l’adesione del Comune di Varese allo Statuto dell’ATO. Quanti anni ci vorranno ancora affinché l’ATO diventi operativo? Quanto tempo passerà ancora prima che possa fare i primi investimenti? Quanto dovranno ancora pazientare i cittadini di Varese per riuscire, ad esempio, ad ottenere la semplice pulizia dei circa 12.000 pozzetti e dei circa 300 griglioni stradali? Nel frattempo, se il Comune non ha le risorse necessarie (cosa, peraltro, di cui si potrebbe dubitare visto che gestisce, ogni anno, circa 120 milioni di euro) non sarebbe meglio affidare questo incarico ad ASPEM (gruppo A2A), che per conto del Comune di Varese, oltre alla raccolta differenziata, svolge già altri compiti come, ad esempio, la pulizia delle strade, per un ricavo annuale di circa 15,5 milioni di euro?”. “Siamo fiduciosi – conclude Mirabelli – che, con un’adeguata contrattazione, A2A, per la quale la piazza di Varese significa un utile annuale di circa 4 milioni di euro, potrebbe svolgere, a regola d’arte, anche questo nuovo incarico, che, peraltro, già svolgeva in passato, con piena soddisfazione della nostra comunità”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Giugno 2014
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