“Il carcere di Varese non va chiuso”

Nuova visita al carcere dei Miogni dopo le parole del provveditore regionale che ne ha chiesto la chiusura. Anche Raffaele Cattaneo e Fabio Fanetti si sono espressi in favore della struttura

Il carcere di Varese non deve chiudere. Dopo la difesa dei consiglieri regionali di Pd e Pdl Alfieri e Marsico, in favore del futuro dei Miogni si sono espressi anche il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e il presidente della Commissione speciale sulla situazione carceraria in Lombardia Fabio Fanetti.

In visita alla struttura varesina insieme a una delegazione della stessa commissione, al sindaco Attilio Fontana, all’assessore Fabio Binelli, a Luca Ferrazzi, Francesca Brianza, al Procuratore capo della Repubblica di Varese Maurizio Grigo e al direttore generale dell’Asl Piergiorgio Berni, sia Raffaele Cattaneo sia Fabio Fanetti hanno ribadito la necessità che Varese mantenga la sua struttura carceraria: « È tempo che venga revocato il decreto del 2001 che ne prevedeva la chiusura e che ha bloccato di fatto l’arrivo dei finanziamenti – ha commentato Fanetti – Non saremo certo noi a deciderne il futuro, ma ci sembra ovvio che il Ministero non potrà procedere senza il consenso del territorio e questa è una realtà ben radicata, che vanta un’attenzione che va al di là del mero impegno di lavoro. Dalle guardie carcerarie ai volontari del terzo settore, tutti lavorano in un clima armonioso e proficuo che non si può ignorare».

Anche per Raffaele Cattaneo, i Miogni non devono essere chiusi sia perchè la realizzazione di un’altra struttura avrebbe costi e tempi decisamente più elevati di una riqualificazione dell’attuale casa circondariale, sia per le esperienze di vita e di lavoro che sono fiorite e che vanno valorizzate maggiormente: « Hanno stimato che il costo di una ristrutturazione possa aggirarsi attorno ai 3,5 milioni di euro. Ritengo che la spesa sia superiore ma mai quanto costerebbe fare un nuovo carcere. Don Marco, poi,  sta facendo un lavoro ineccepibile per portare lavoro e aiutare quanti sono rinchiusi: è un’esperienza che non deve essere perduta». A livello statistico, infatti, la recidiva è più elevata tra quanti non sono coinvolti in attività di lavoro o di recupero.
Secondo una valutazione, per migliorare la vivibilità della struttura si potrebbe occupare l’attuale caserma dove dormono gli agenti penitenziari che verrebbero spostati alla caserma dei Vigili del Fuoco. Oppure recuperare il quarto piano attualmente inagibile e chiuso.

Soddisfatto dell’esito della visita anche il Sindaco Fontana: « Tutti gli interventi vanno nella direzione di mantenere a Varese la struttura. D’altra parte, anche in base alla testimonianza del giudice di sorveglianza, le condizioni di vita sono tra le migliori, non ci sono episodi di autolesionismo o suicidi, sintomo che il clima è positivo e costruttivo. Certo, la struttura è fatiscente e va rinnovata ma non va chiusa».

Dopo i Miogni, la delegazione della Commissione speciale sulla sitiazione carceraria ha proseguito la visita all’istituto penitenziario di Busto per capire soprattutto i motivi della mancata apertura dell’ala riservata ai disabili, pronta ma ancora chiusa per mancanza di personale e della messa a norma: « Vogliamo renderci conto se i problemi siano di nostra competenza – ha commentato il presidente Fanetti – in quel caso ci adopereremo per sbloccare la situazione. Se le decisioni spettassero al Ministero, ci faremo comunque portatori di una richiesta a Roma».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Giugno 2013
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