Il murales dedicato alla Resistenza è stato cancellato

I lavori di copertura della parete sono iniziati tra le proteste di un gruppo di cittadini. Il gesto è stato condannato da Anpi, centrosinistra e docenti. Il sindaco replica: "La priorità alla sicurezza"

"Quel murales celebra la libertà e la democrazia, è un lavoro degli alunni e non vogliamo che venga cancellato". Erano circa una cinquantina i cittadini che questa mattina si sono dati appuntamento nel cortile esterno della scuola media Bassetti di Sesto Calende. Si sono ritrovati per tentare di impedire la copertura del disegno che gli alunni dell’istituto realizzarono nel 1995 per il cinquantesimo anniversario della Liberazione. Proprio oggi infatti hanno preso il via i lavori di ristrutturazione della scala di accesso all’edificio, sul cui muro portante è presente l’opera degli ex studenti. I lavori, disposti dalla giunta, prevedono la messa in sicurezza della scala ma anche la ritinteggiatura della parete e, di conseguenza, la copertura del murales. Un intervento che è stato interpretato come il tentativo di cancellare il simbolo che quell’opera rappresenta e che ha immediatamente sollevato le proteste della sezione cittadina e provinciale dell’Anpi, del circolo del Pd e del gruppo di minoranza Insieme per Sesto. "Cancellare il passato è macchiare il futuro", si legge sullo striscione che è stato esposto di fronte alla porta di ingresso. 

LE REAZIONI
Sul piede di guerra sono anche gli insegnanti che chiedono che la scelta di eliminare il lavoro degli ex alunni venga almeno discussa prima di essere attuata. I professori questa mattina hanno sottoscritto e inviato un documento congiunto alla dirigente dell’istituto: «Chi opera nella scuola sa bene quale sia il valore intrinseco della memoria storica – scrivono i docenti – la necessità didattica e civica di trasmetterla alle nuove generazioni e come nella Resistenza sia possibile cogliere quei valori di democrazia, pace, giustizia sociale che sono divenuti principi fondanti della nostra Costituzione». L’intervento di copertura è ritenuto «inaccettabile perché vuole ignorare completamente il coinvolgimento di decine di allievi che nel lontano ’95 completarono la loro formazione di cittadino anche attraverso la realizzazione di questa opera sotto la guida dell’insegnante d’Arte.
 Il discorso commemorativo era stato fatto dal Generale Gianni Daverio. Avevano presenziato all’inaugurazione, organizzata dalla Scuola Media Bassetti, la proforessa Tirelli, allora referente del Distretto Scolastico, il professor Bellingeri, preside della Scuola, il sindaco Roberto Caielli e l’assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Claudio Carabelli. Il disegno era stato eseguito dagli alunni del tempo prolungato».

«Anziché dare risalto all’opera didattica e artistica con un piccolo restauro, anche in vista dei prossimi festeggiamenti dei 70 anni della Liberazione, la Giunta di centrodestra in carica preferisce cancellare la Storia sotto i colpi insolenti di un pennello – commentano invece i rappresentanti di Insieme per Sesto -. Teniamo a sottolineare la forma estremamente civile, ma ferma, della protesta, avendo prontamente consentito l’ingresso dell’impresa incaricata di svolgere il lavoro di messa in sicurezza della scala, opera che non ha niente a che vedere con la cancellazione del murales sulla Resistenza. Dopo le ore 13.00 di oggi purtroppo il murales resterà solo un ricordo per tutti i cittadini Sestesi ma rimarrà una grossa macchia di vergognosa e incosciente arroganza per l’Amministrazione. Abbiamo informato di questo la Direzione Didattica, il Provveditorato agli Studi e contiamo di effettuare una denuncia per rimozione di materiale didattico».

Anche il comitato provinciale dell’Anpi ha condannato l’intervento: «L’Amministrazione di Sesto Calende riconferma i suoi orientamenti reazionari – si legge in un comunicato firmato dal presidente Angelo Chiesa -. In un recente passato si è rifiutata di rinnovare la decisione di partecipare, quale parte civile, al processo per la strage nazista di Borgo Ticino. Oggi a loro dà fastidio un vecchio "murales" che inneggia alla libertà». 

LA REPLICA DEL SINDACO
Non c’è volontà di cancellare nulla secondo il primo cittadino Marco Colombo che replica: «Siamo di fronte all’ennesima protesta strumentale. Stiamo intervenendo per riqualificare la scuola e la nostre priorità è mettere in sicurezza la scala. Il murales non è certo un’opera di grande pregio artistico, è ormai rovinato e sarà ricoperto. L’anno prossimo in occasione del settantesimo della Liberazione realizzeremo qualcosa di nuovo». Un altro dipinto? «Questo ancora non è stato deciso, l’anniversario è tra tre mesi, decideremo». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Settembre 2014
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