“Il partito Lega è un coacervo di pultrunatt”
Maurizio Bernasconi, espulso dalla Lega, passa all'opposizione in Comune usando parole polemiche sulla situazione nazionale del Carroccio. L'avvocato annuncia battaglia: "Orgoglioso dell'espulsione da questa Lega"
«La Lega, come partito, è diventata un coacervo di pultrunatt, non è più il movimento che aveva ideali e linea politica». Maurizio Bernasconi – espulso dal Carroccio con comunicazioni passate sulla stampa – va all’attacco della Lega 2.0 di Roberto Maroni, quella che «si è inventata le macroregioni per far dimenticare l’indipendenza». L’avvocato militante leghista va alla carica in consiglio comunale a Morazzone, trasformato in arena nello scontro interno al partito-movimento (per riprendere le due categorie che l’avvocato usa). Bernasconi ha costituito un nuovo gruppo consigliare, "Morazzone Padania", e si è seduto nei banchi dell’opposizione, contrapposto al sindaco Matteo Bianchi, che della Lega è il segretario provinciale. «Ho scoperto dai giornali esplusione da Lega Nord, nessuno mi ha spiegato le motivazioni e mi ha concesso di difendermi. Probabilmente è un provvedimento dovuto alla contrarietà che ho espresso alla linea del movimento Lega Nord». Bernasconi ha annunciato di voler rinunciare a qualunque ricorso: «Sono orgoglioso di esser stato espulso dalla Lega Nord, che non è più la Lega di quando ho preso la tessera, nel 1988, una Lega che aveva finalità ideali e linea politica. La Lega partito – che non è il movimento, che è più ampio – è diventato un coarcevo di pultrunatt che vuole il posticino al sole dimenticando militanti e ideali». Un attacco frontale alla «Lega 2.0» di Roberto Maroni, dai «comportamenti vacillanti»: «Si è dimenticato obbiettivo dell’istituzione della Padania: si sono inventati Macroregioni, di tutto e di più, per far dimenticare l’indipendenza».
Il sindaco-segretario di partito Matteo Bianchi ha ascoltato l’intervento scuro in volto, pronto a ribattere subito dopo: «La Lega ha fatto il congresso a luglio di quest’anno, ha avuto un esito che deve essere rispettato». E anche sulle date della militanza si apre subito uno scontro: «Quanto alla decantata tessera del 1988: non lo so, a me risulta solo dal 2008 in sezione». Bianchi ha difeso a spada tratta la linea dettata da Roberto Maroni, i risultati ottenuti in un anno (dalla Lega quasi azzerata alla vittoria in Lombardia. E sul dissenso tra le file dei leghisti: «Se qualcuno invita a votare la sinistra anziché la Lega, se ne prende la responsabilità».
Di certo lo scontro non finisce qui: Bernasconi ha annunciato di volersi togliere i «sassolini dalle scarpe» e ha messo nel mirino le consulenze legali affidate proprio dal Comune di Morazzone.
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