Inaugurato di venerdì santo l’orto degli ulivi varesino

Anche Varese ha il suo Monte degli Ulivi, e il suo giardino dei Getsemaani.
Sta in cima alla straordinariamente panoramica – ma anche defilata e poco nota, malgrado sia una laterale del trafficatissmo viale Europa – via Monte Bernasco. Promette però non di essere ricordato per la consumazione del tradimento di Cristo, ma per tutta la beneficienza che farà nei prossimi anni.

Il piccolo appezzamento di terra di proprietà del comune, in pieno sole, sul cucuzzolo del monte, è infatti completamente piantumato di ulivi ed è stato inaugurato oggi come “parco a tema” le cui piante saranno accudite – e i cui frutti verranno raccolti – dall’associazione che diede vita otto anni fa, alla prima raccolta di olive e alla prima produzione dell’”Olio di Sant’Imerio”: una curiosa coltivazione che sta diventando una tradizione tutta varesina e un’occasione di beneficenza con il ricavato dell’olio che viene venduto ogni anno in occasione della festa del patrono di Bosto.

L’uliveto in cima al monte Bernasco è «Un modo per ricordare che non è così strana la coltivazione dell’olio, anche in paesi che non sono del centro o del sud Italia – spiega Ignazio Bonacina – Si può coltivare sul lago di Varese, come già avviene sul lado di Como o sul Garda».

Ma anche una possibile nuova occasione di meditazione spirituale e naturale:  «Dobbiamo solo ringraziare l’amministrazione comunale e la floricultura Nicora per aver reso possibile un parco che saprà fare del bene per molti altri anni – ha detto don Pietro, parroco di Bosto fino a pochi mesi fa (ora il parroco del comprensorio, che oltre Bosto comprende anche Varese centro è il prevosto monsignor Gilberto Donnini, ndr). Ma, considerata la collocazione, c’è da pensare seramente a realizzare una processione della via Crucis, perchè sarebbe importante e simbolica» anche se, aggiungiamo noi, una bella sfida per i polpacci.

Quello della cima di via monte Bernasco è, inoltre, una soluzione felice per un piccolo problema: quell’appezzamento comunale doveva essere fin dai progetti utilizzato come parco, ma la sua collocazione rendeva piuttosto difficile utilizzarlo al meglio: «L’idea di usare questo appezzamento come “parco a tema” che dà dei frutti e può essere di insegnamento alle scuole è venuta proprio durante a una festa di Sant’Imerio» ha confessato Fabio Binelli, assessore all’urbanistica. «Un modo per utilizzare efficacemente un luogo tra i più belli della città» ha commentato infine il sindaco, Attilio Fontana.