Incendio all’ippodromo: “Thomas non è Diabolik”

Dopo la confessione dell'allenatore di galoppo, alle scuderie Olona c'è incredulità e stupore. Gonnelli: «Tutti qui lo conoscono e gli vogliono bene. Thomas è pericoloso solo per se stesso»

Dopo la confessione di Thomas Leppek sull’incendio all’ippodromo delle Bettole di Varese, alle scuderie Olona di via Galdino (foto) c’è un sentimento di stupore misto a incredulità. L’uomo, 54 anni di origine tedesca, è infatti molto conosciuto nell’ambiente del galoppo varesino, dove lavora da oltre quindici anni come allenatore con regolare patente della federazione. «Qui alle scuderie tutti sappiamo chi è Thomas – dice Marco Gonnelli, presidente degli allenatori di galoppo – e personalmente non lo ritengo in grado di fare quello che dice di aver fatto. Ci chiediamo perché lo abbia fatto e soprattutto come abbia fatto, visto l’allarme a sensori che c’è nei locali delle Bettole. Non è mica Diabolik!». (foto: le scuderie viste dal’alto)

L’incredulità
di Gonnelli (foto sotto)  non nasce solo dalla conoscenza della persona, ma anche da alcuni particolari che a suo parere sarebbero in contraddizione con il racconto fatto dall’indagato. «La sera in cui si è verificato l’incendio – continua il presidente degli allenatori – Thomas alle 21 era ancora qui alle scuderie (che si trovano dietro l’ippodromo ndr). Alcuni stallieri l’hanno visto andare a comprare le sigarette, mentre lui, da quanto ho letto sui giornali, ha detto di essersi nascosto già nel pomeriggio nei locali dell’ippodromo».

Per un certo periodo Thomas si era trasferito nel centro di allenamento di galoppo di Castelverde a Caravate con i suoi tre cavalli che qualche mese fa è stato costretto a vendere per sopravvenuti problemi economici. È un uomo che ha dedicato la sua vita ai cavalli e all’ippica. Non aveva automobile, girava sempre a piedi senza mai allontanarsi dalla zona dell’ippodromo, anche quando doveva fare la spesa. Alle scuderie di via Galdino tutti gli vogliono bene, anche se i suoi problemi personali qualche volta gli procuravano diverbi con gli stallieri. «Mi dispiace perché qui ha lavorato con tutti, anche con me, in quanto il suo mestiere lo sa fare bene – continua Gonnelli -. Ogni tanto, quando era alticcio, volava qualche sberla con i ragazzi di stalla, ma niente di più. Una volta rimase chiuso nella giostra e si prese una botta in testa che gli  procurò 80 punti di sutura. Thomas è pericoloso solo per se stesso, il suo vero nemico è l’alcolismo».

Se da una parte, nella ricostruzione fatta dall’indagato, ci sono le incongruenze degli orari, dall’altra ci sono le ustioni sulle sue mani, un’evidenza che pesa non poco sulla sua presunta responsabilità.

Nel frattempo buone notizie per uomini e cavalli:  pare che tornerà l’energia elettrica alle scuderie di via Galdino. Lunedì sono infatti attesi i tecnici dell’Enel che dovrebbero riallacciarla, risolvendo così il problema dello smaltimento del letame, anche se già domenica mattina c’era una ruspa a sgomberare il piazzale. Il problema della mancanza di riscaldamento negli alloggi degli artieri, invece, non è legata alla morosità nel pagamento delle bollette, bensì ad un guasto tecnico in una tubazione che è in via di risoluzione (nella foto, gli scavi di fronte agli uffici delle scuderie per riparare la tubazione).

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Pubblicato il 02 Marzo 2014
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