Indagato uno stalliere: “Ho incendiato io l’ippodromo”

La polizia lo ha individuato dopo che si era recato in pronto soccorso con le braccia ustionate. Prima ha negato, poi si é autoaccusato del rogo. E' stato interrogato tutta la sera

Svolta nelle indagini sull’incendio all’ippodromo di Varese. Uno stalliere delle scuderie situate a ridosso delle Bettole, Thomas L. di 53 anni, ha dichiarato alla polizia di aver appiccato l’incendio per vendetta contro il presidente Guido Borghi e la società di gestione, che da tempo ha in corso una controversia con gli allenatori dei cavalli e che non ha pagato negli ultimi mesi le utenze causando il taglio delle luce, il blocco degli strumenti elettrici e la mancanza di riscaldamento.
Si tratta di un uomo di nazionalità tedesca, già conosciuto alla questura per qualche problema di alcolismo, e la polizia è giunta a lui a seguito di una segnalazione del pronto soccorso. Venerdì mattina, poco dopo l’incendio, l’umo si è recato in ospedale con delle gravi ustioni alle braccia. Ai sanitari ha raccontato che lavora alle scuderie e che a causa del freddo dopo il taglio delle corrente aveva accesso un braciere, ma che una vampata per errore lo ha investito. Un racconto che ha destato i sospetti dei sanitari e del posto di polizia, che ha allertato la procura. Nelle scorse ore gli agenti hanno interrogato il tedesco e anche altri lavoratori delle scuderie. In un primo momento l’uomo ha sostenuto la versione dell’incidente ma in serata, in questura, ha cambiato del tutto versione e ha raccontato di avere appiccato l’incendio con del liquido infiammabile per vendetta. In particolare, ha sostenuto di essersi infiltrato negli uffici, giovedì pomeriggio, prima dell’orario di chiusura e di essersi nascosto in attesa che uscissero le impiegate. Poi avrebbe messo in atto il suo piano e infine si sarebbe dileguato senza far scattare gli allarmi. Il suo racconto è stato ascoltato in tarda serata anche dalla pm Annalisa Palomba che dovrebbe decidere se dare credito o meno alle sue parole. L’uomo intanto è stato indagato: potrebbe essere denunciato a piede libero in attesa di ulteriori riscontri, ma le decisioni della procura si conosceranno solo domenica.

Aggiornamento ore 9:
"COSI’ HO BRUCIATO L’IPPODROMO"
L’uomo è stato interrogato dal pm fino all’una e trenta di notte. La procura ha deciso di indagarlo a piede libero per incendio doloso, ma non ne ha disposto la custodia in carcere, non ravvisando il pericolo di fuga. Tuttavia gli indizi a suo carico sono concordanti con il racconto che ha fornito prima alla polizia a sommarie informazioni, e poi al pm Palomba, alla presenza del’avvocato d’ufficio Marco Antonini. Thomas L. ha affermato di aver voluto vendicare le presunte ingiustizie subite da Guido Borghi, che in qualità di presidente della Società varesina incremento corse cavalli avrebbe dovuto pagare le utenze delle scuderie, e invece li ha lasciati al freddo e al buio. In un passaggio ha anche sostenuto che se avesse saputo l’indirizzo di casa del patron avrebbe forse compiuto l’incendio direttamente contro la sua abitazione. Lo stalliere vive in una stanza ricavata all’interno delle scuderie di via Fra Galdino, in uno spazio angusto, senza bagno, dove ha ricavato un miniappartamento. Rimasto senza riscaldamento, e forse anche esasperato da questa circostanza,  ha architettato la vendetta nel pomeriggio di giovedì. E’ andato a riempire una tanica da 20 litri di benzina, nel più vicino benzinaio, poi è penetrato nell’ippodromo e ha atteso che giungesse la notte. Ha versato la tanica di benzina sui computer e sui tavoli, poi ha imbevuto un fazzoletto bianco ma l’ambiente si sarebbe saturato causando un rinculo che lo ha buttato a terra. Le fiamme lo hanno investito sugli abiti e sulle braccia. Pur tramortito e gravemente ferito, é riuscito a rialzarsi e scappare, scavalcando da un muro laterale e vicino alla tribuna, in una zona al riparo da sguardi indiscreti e poi è andato a casa deciso a non dire a nessuno quello che aveva fatto. Nel pomeriggio, il dolore lo ha sopraffatto e si è recato in ospedale dove è iniziata l’indagine della polizia. Nel frattempo sarebbe stato visto anche da un collega e da un edicolante e un farmacista che lo conoscono i quali avrebbero iniziato a sospettare di lui. Gli agenti nelle scuderie hanno anche trovato i vestiti bruciati del tedesco: orari e percorso fatti coinciderebbero. Tra l’altro ha chiaramente indicato tutto il percorso fatto per entrare e uscire dall’ippodromo, spiegando che questa era in fondo la sua protesta contro il degrado delle scuderie, querelle che si trascina fin dal 2012. Oggi si terrano nuovi sopralluoghi. 

Aggiornamento ore 13
Emergono nuovi particolari sulla dinamica descritta dallo stalliere tedesco reo coinfesso dell’incendio all’ipodromo. Rispetto alle indiscrezioni della nottata, c’è un particolare che va sottolineato e che per la polizia rappresenta la versione ultima e più credibile del fatto. L’uomo ha detto in realtà di aver riempito una tanica di benzina a un distributore di viale Aguggiari. E’ rincasato alle 22 e ha bevuto della birra. E’ uscito più tardi e ha scavalcato un muro, ha camminato lungo la pista, e si è introdotto negli uffici con la tanica; pare non fossero chiusi a chiave. Poi avrebbe messo in atto il suo piano. 


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Pubblicato il 02 Marzo 2014
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