L’addio di un Muk

Lo scrive anche nel suo addio alla Lega Nord: “Resterò un muk". Ma quella sigla, Muk, che compare in molti profili facebook di esponenti leghisti da alcuni mesi, è decisamente più misteriosa. Ecco la spiegazione

cane muk fotoLo scrive anche nel suo addio alla Lega Nord: “Resterò sempre un barbaro sognante e un muk”.
Ma se la prima parte della frase è comprensibile ai più, ed è stato a lungo slogan del movimento, quella sigla, Muk, che compare in molti profili facebook di esponenti leghisti da alcuni mesi, è decisamente più misteriosa.   Anche Sandy Cane la “esibiva” nel suo nome profilo, come decine d’altri, e per la prima volta ha spiegato di che si parlava, con la serenità di chi ha semplicemente sentito la domanda “Ma cosa diavolo è questo muk, di cui parlate?”: «E’ la sigla di “Moderati Un Cazzo”. E’ nata scherzando, in una serata davanti a un tagliere di salame e del vino (per me della cocacola, a dire il vero, scherza Sandy) tra quelli che venivano considerati dalla Lega i “rompic….” appunto, quelli critici, quelli che puntualizzavano, che segnalavano cosa non andava nelle dinamiche. All’inizio avrebbe dovuto essere MUC, ma ci è sembrato più carino inglesizzarlo, faceva più misterioso».

La spiegazione non è mai stata resa pubblica, è rimasta un gioco tra amici e militanti. Ma si è decisamente diffusa soprattutto tra i profili facebook, identificando – pur senza spiegazione – una nutrita lista di “puntualizzatori”. «La cosa che più mi intristisce però è che molti Muk, alla fine, sono usciti dalla Lega, me compresa. Eppure, anche se fastidiosi, i rompiscatole spesso servono».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Ottobre 2014
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