L’albergo, la clinica e le accuse dell’imprenditore Polita

Gli sviluppi dell'inchiesta sulla sanità lombarda e varesina, oggi la guardia di finanza ha acquisito documenti anche all'Asl

La guardia di finanza di Varese oggi si è recata all’Asl per acquisire nuovi documenti relativi all’inchiesta sulla sanità varesina, scaturiti da una serie di fallimenti del gruppo Polita ma anche da un esposto presentato l’estate scorsa a Milano, poi trasmesso a Varese per competenza, degli imprenditori varesini Sandro e Antonello Polita. In quest’ultimo documento fioccano accuse alla politica varesina, e si tirano in ballo direttamente, con accuse gravissime, il senatore Antonio Tomassini e il direttore generale dell’assessorato lombardo alla sanità Carlo Lucchina. Il procuratore capo Maurizio Grigo osserva che le acquisizioni di documenti di queste ore sono diverse, e che i magistrati stanno cercando riscontri alle notizie di reato che provengono da uno degli indagati per corruzione.

E’ curioso come in questa indagine si intreccino tante vicende, ma dalla procura si ribadisce che l’inchiesta era in corso da tempo. La guardia di finanza è stata ieri negli uffici della regione Lombardia, perché va accertato se vi siano state delle tangenti pagate per gli accreditamenti regionali a cliniche private. Gli indagati accertati fino a questo momento sono 5, ci sarebbe anche una segretaria della cooperativa Miralago per una vicenda collaterale legata a un centro clinico di Cuasso al Monte ma la circostanza va confermata. 
Al centro dell’indagine Sandro e Antonello Polita, titolari di un gruppo del ramo edilizia, poi proprietari dell’albergo di Capolago, della clinica La Quiete (ora passata di mano) e un tempo in grande amicizia con un altro indagato, il senatore del Pdl Antonio Tomassini (eccoli nella foto).
I filoni di inchiesta sono tre. Un primo relativo a come fu ottenuto il via libera a quell’albergo, un secondo nato dalla causa civile tra i Polita e la famiglia Riva sulla compravendita della clinica privata la Quiete e che portò il pm Abate a chiedere una serie di fallimenti a catena contro i Polita. Un terzo filone riguarda proprio l’esposto che i Polita hanno presentato a Milano in cui accusano la politica varesina di connivenze e affarismo ma che tira in ballo direttamente Lucchina e Tomassini.
Verità o calunnie? Polita e Tomassini erano grandi amici fino a qualche tempo fa, il loro rapporto si è però rotto e nell’esposto entrato nell’indagine, Polita, adesso, accusa Tomassini di aver preteso dei soldi per agevolare alcuni suoi affari come la realizzazione dell’albergo di Capolago prima dei mondiali dei ciclismo grazie alla conoscenza con il capo della protezione civile Guido Bertolaso o avere brigato per agevolare gli accreditamenti sanitari in una cena a cui sarebbe stato presente anche Carlo Lucchina.
La procura procede per la sua strada. L’imprenditore conosce molto bene la politica e i politici ma va anche detto che negli ultimi anni per due volte Polita è stato indagato per calunnia. AVarese, e a Milano. La prima volta per aver accusato alcuni professionisti di una falsa perizia su un immobile, la seconda per aver accusato i Riva, da cui aveva acquisito la clinica La Quiete, di averlo truffato. L’imprenditore ha anche fatto denunce ed esposti contro il pm Abate: un provvedimento a Brescia è stato appena archiviato.
Ma c’è una circostanza finora inedita: il primo giugno del 2012 il gruppo Polita ha subito una perquisizione da parte della guardia di finanza che avrebbe trovato nuovi elementi utili alle indagini, fino a quel momento top secret.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Dicembre 2012
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