La compagnia Il Portico degli Amici presenta “Pio IV”

La rievocazione storica andrà in scena sabato 21 e domenica 22 giugno alle 21.30 nel cortile dell’oratorio Don Bosco

La compagnia Il Portico degli Amici di Induno Olona, presenta lo spettacolo "Pio IV" tratto dal testo in tre atti scritto da Sergio Redaelli per il 450° anniversario della parrocchia di San Giovanni Battista, creata nel 1564 sotto papa Pio IV, Gian Angelo Medici, zio di Carlo Borromeo. Regia di Carlo Riva.
La rievocazione storica andrà in scena sabato 21 e domenica 22 giugno alle 21.30 nel cortile dell’oratorio Don Bosco, a Induno Olona. Lo spettacolo è organizzato per iniziativa di don Franco Bonatti, parrocco della Comunità Pastorale San Carlo, con il patrocinio della Provincia di Varese, del Comune e della Pro Loco di Induno Olona. Ingresso gratuito. 

Il testo teatrale in tre atti di Sergio Redaelli interpretato dalla compagnia Il Portico degli Amici di Induno Olona, con la regia di Carlo Riva, immagina quanto avvenne a partire dall’estate 1559 alla partenza per Roma del cardinale Giovanni Angelo Medici di Marignano chiamato a partecipare al conclave dopo la morte di Paolo IV. Prosegue fino all’elezione al soglio di Pietro con il nome di Pio IV e ne ripercorre il pontificato fino alla morte avvenuta nel 1565. Le cronache del conclave furono scritte dallo storico Onofrio Panvinio che, per conoscere quanto avveniva in modo non ufficiale nell’assemblea dei cardinali, in un intricato intreccio di sotterfugi e scambi di favori, si avvalse dell’amicizia di Lottino, pettegolo domestico e spia di Cosimo de’ Medici, duca di Firenze e del giullare di palazzo Buccia che, facilitato dalla sua mansione, riusciva a carpire le informazioni più segrete. Il conclave durò a lungo proprio per il susseguirsi di condizionamenti e traffici simoniaci che provocarono continui e repentini cambiamenti di fronte. Francisco Vargas, ambasciatore del re di Spagna, si appostava ai varchi dei muri ricordando ai cardinali favorevoli alla Spagna i loro doveri di riconoscenza, in particolare al cardinale Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora. Oltre al “partito” favorevole alla Spagna, si formò quello che parteggiava per la Francia e un terzo sostenuto dal cardinale Carlo Carafa, nipote di Paolo IV di cui fu ascoltato consigliere politico. Cadde poi in disgrazia per la condotta privata e fu condannato a morte. Altro personaggio di rilievo è il cardinal Giovanni Morone, imprigionato da Paolo IV e riabilitato dal successore. Un conclave travagliato come quello del 1559 proclamò un papa che ebbe un ruolo decisivo nella storia della Chiesa. Riconvocò il concilio di Trento che portò felicemente a conclusione nel 1563; si dedicò alla riforma disciplinare del clero avvalendosi della collaborazione del nipote Carlo Borromeo, da lui fatto cardinale nel 1560; rinnovò il Sacro Collegio e iniziò la compilazione del catechismo romano che fu pubblicato dopo la sua morte. Protesse e diede lavoro ad artisti e letterati tra cui Michelangelo Buonarroti e il musicista Giovanni Pierluigi da Palestrina.  
L’influenza del cardinale Borromeo su Pio IV fu notevole, pur con frequenti scontri e la determinazione e il rigore del porporato lasciarono il segno. Un altro singolare personaggio alla corte di Pio IV è il cuoco Bartolomeo Scappi, originario di Dumenza, che pubblicò il più importante trattato di cucina del Rinascimento. Contiene più di mille ricette e tratta degli strumenti di cucina e di tutto ciò che un cuoco d’eccellenza del ‘500 doveva conoscere. La rievocazione storica, allestita dal regista Carlo Riva sul testo di Redaelli, evidenzia il carattere dei vari personaggi e il clima in cui viveva la Chiesa preconciliare, attenta alle questioni di potere oltre che a quelle riguardanti la fede. Pio IV incominciò a correggere questo stato di cose, con l’aiuto fondamentale del nipote Carlo, applicando le linee-guida dettate dal Concilio di Trento. Diverse furono le opere pubbliche portate a termine sotto  il pontificato di Pio IV che contribuirono a cambiare il volto di Roma, a cominciare dalla chiesa di S. Maria degli Angeli e dei Martiri, in cui il papa è sepolto, che Michelangelo Buonarroti ricavò dai resti delle Terme di Diocleziano.

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Pubblicato il 21 Giugno 2014
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