La folla in consiglio per Mussolini, sembrava Rai Storia
Il paninaro, il sanbabilino d’antan, il vecchio avvocato fascista, gli storici e professori antifascisti. Ieri sera, per assistere alla mozione su Benito Mussolini, il consiglio comunale ha fatto registrare il tutto esaurito
Il giovane con la maglia nera e la celtica, la donna con la maglietta rossa antifascista, la ragazza con il look dell’autonomia operaia, il paninaro, il sanbabilino d’antan, il vecchio avvocato fascista, gli storici e professori antifascisti. Ieri sera, per assistere alla mozione su Benito Mussolini, il consiglio comunale ha fatto registrare il tutto esaurito. Il pubblico era assiepato tra le sedie e anche in piedi, e i consiglieri comunali, nei loro interventi, si chiedevano stupiti come mai, quando si discute del bilancio comunale, ci sia il vuoto in sala, mentre quando si discute di una vicenda accaduta 89 anni fa, l’aula sia strapiena.
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E’ la passione, è il richiamo dei valori antichi, o forse delle ideologie, vissute in maniera viscerale dagli italiani. Alcuni la spiegano così: é così tanto tempo che in questo paese non ci sono delle idee che ci si attacca alle ultime tematiche che hanno suscitato un po’ d’amore e odio. A vedere parte del pubblico in sala consiglio, ieri sera, sembrava quasi di essere in una puntata di Rai Storia. Va detto con rispetto, perchè c’era anche tanta gente interessata ed appasisonata, ma anche con una punta di sguardo aperto alla riflessione, perché in molti si stanno chiedendo oggi che valore dare alle dispute politiche su Mussolini. A un certo punto della serata è giunto un signore di circa 80 anni e ha iniziato a leggere un giornale degli anni quaranta, scritto in serbo croato. Dietro di lui alcuni ragazzi vestiti con le magliette nere negli anni ottanta, mentre alcuni della Fiamma che parevano dei paninari di piazza San Babila.
Dicono che ci si affezioni spesso alla moda che si è più amato quando si era giovani e dunque ecco che un gruppetto di pubblico di destra, molto composti in realtà, sembravano membri di un gruppo new wave anni ottanta, tipo i Diaframma o gli Spandau Ballet. Dall’altra parte della barricata, c’erano la maglietta rossa «Antifascista siempre», con l’avverbio in spagnolo, classica allusione guevarista. Il pubblico comunque era mischiato e c’è stato molto fair play. Scherzando tra giornalisti, si diceva che avrebbero potuto scambiarsi i gagliardetti a fine partita. E invece il finale testimoniato dal video è stato surreale. Sentire delle sfuriate così calorose contro i comunisti che hanno ammazzato Mussolini, nel 2013, può sembrare proprio fuori luogo. Come quando fai zapping la sera e ti appare un vecchio documentario.
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