La “Notte folle” è un primato etico e sociale

Giovedì (ore 20,30 ingresso libero e gratuito) all'ospedale di Cittiglio arte, letteratura, musica e gastronomia nel padiglione di psichiatria in un incontro che è anche appuntamento prenatalizio

Ci sono istituzioni che attraversando l’infinito oceano del tempo conoscono momenti di difficoltà legati al progresso, ai cambiamenti di rotta necessari per offrire alle comunità un servizio più efficace. Così è accaduto per la psichiatria, in passato relegata in centri di ricovero, i manicomi, che al solo nominarli incutevano timore, disagio, addirittura rigetto.
Erano un senso di rifiuto, una diffidenza verso la patologia in sé ma anche in qualche modo rivolti anche a coloro che venivano curati nelle strutture.

Questo atteggiamento lo si riscontrava anche a Varese, ma certamente si attenuò prima della seconda guerra mondiale per un grande balzo culturale dovuto a uomini che a Bizzozero vollero una case di cura avanzatissima come edilizia – grandi spazi interni ed esterni, luminosità- e sistemi e cultura innovativi anche sotto il profilo medico-assistenziale.Insomma Varese divenne avanguardia in Italia e anche oltre i confini. Piace ricordare alcuni di questi psichiatri che sono entrati nella storia medica: Mario Fiamberti, Edoardo Balduzzi, Carlo Romerio, Mario Maieron.
Affidato alla Provincia, il nostro ospedale psichiatrico continuò anche nel Dopoguerra a mantenere livelli eccellenti: il suo ruolo di riferimento unico terminò con la rivoluzione chiesta e ottenuta da un grande innovatore, il professor Basaglia, che perorò la necessità della diffusione sul territorio di assistenza e cura degli ammalati. In sostanza l’abbandono del ghetto rappresentato dai manicomi e la sua estensione a piccoli centri e anche a volte alle famiglie che avrebbero avuto come riferimento gli ospedali.

Una riforma, un balzo culturale che “chiudevano” con un passato nel quale le eccellenze come Varese erano rarissime: molti manicomi infatti in alcune regioni erano assolutamente inadeguati, varie inchieste giornalistiche –celebre una di Gad Lerner -avevano accertato che era luoghi addirittura inaccettabili. La riforma basagliana aveva un costo e purtroppo per i ritardi e le inadempienze statali il passaggio dai centri unici di cura a quelli diffusi sul territorio fu pesante per non poche famiglie degli ammalati.

La situazione attuale nell’intero Paese è accettabile e naturalmente anche da noi, nel Nord Ovest della Lombardia, ma con una variazione, molto interessante: Varese, dove l’assistenza è sempre efficiente e perfettamente in linea sotto ogni aspetto (al “Circolo c’è anche il reparto dedicato) non è più l’avanguardia. Oggi infatti a tenere banco è la “Psichiatria del Verbano”: avviata all’inizio degli Anni Novanta, che ha intessuto con il territorio un eccezionale rapporto, ha fugato pregiudizi e resistenze e ha sempre risposte eccellenti alle iniziative tese ad avvicinare, in modo sereno, costruttivo, addirittura allegro, il mondo psichiatrico alla comunità.
Ad avere significativo successo sono le davvero singolari “Notti dei Folli”, feste dove cultura, divertimento, ottima cucina, umanità, fraternità, conoscenza e affetto tengono banco. Feste che si svolgono nei reparti ospedalieri di psichiatria ai quali ha libero accesso il pubblico.
Varesenews ricorda il grande percorso della psichiatria nella nostra provincia proprio alla vigilia di una "Notte Folle" programmata giovedì 11 dicembre alle 20, 30 nel reparto dell’ospedale di Cittiglio, uno dei poli dell’attività psichiatrica del Verbano.

IL PROGRMMA DELLA SERATA

La presenza dei cittadini alla serata, inizio ore 20,30, è per tradizione libera e gratuita. Due le mostre allestite nel reparto di psichiatria che verranno inaugurate per l’occasione e dedicate al fotografo Alberto Lavit, eccellenza del “clic”, e a un artista del calibro di Silvio Monti. trasmetteranno la grande sensibilità dell’artista.
Alle inaugurazioni seguirà una chicca: l’intervista ad Andrea Vitali, scrittore che si è imposto nel difficile mondo letterario e che i varesini e la gente del Verbano affettuosamente e meritatamente accostano a Piero Chiara. A intervistarlo sarà Gianni Spartà un giornalista al quale la sanità di casa nostra molto deve per le sue iniziative in campo assistenziale. Arti, lettere ma anche musica perché negli intervalli si esibiranno la violinista Chiara Bottelli e la flautista Maila Celotto. Un ricco “Apericena” chiuderà la serata.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 08 Dicembre 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.