La Salini sollecita l’accordo per sbloccare il cantiere

Un mese fa la decisione di Rfi di "licenziare" la ditta che ha realizzato finora solo 45% dei lavori. «I tempi di realizzazione potrebbero allungarsi se non si riescono a trovare i termini della risoluzione consensuale»

«L’Arcisate Stabio non sembra arrivata ancora al capolinea ed i tempi per il completamento potrebbero allungarsi se non si riescono a trovare i termini della risoluzione consensuale tra RFI e Gruppo dell’ing Claudio Salini». A dirlo è la stessa impresa Salini a un mese dalla decisione di Rfi di di "licenziare" la ditta che ha realizzato finora solo 45% dei lavori. «Benché l’Impresa abbia provveduto a fornire con congruo anticipo – continua Claudio Salini -, già l’11 dicembre, tutta la documentazione tecnica e giuridica per la quantificazione e definizione delle somme da corrispondere ai termini di Legge per la conclusione anticipata del Contratto. Il tutto per poter rispettare i termini richiesti da RFI del 23 dicembre. Purtroppo ad oggi tra le parti non è stato possibile raggiungere l’Accordo della Risoluzione Consensuale nei termini economici e temporali previsti. Ció nonostante la stessa normativa sugli Appalti Pubblici preveda espressamente che la contabilità dei lavori eseguiti debba essere tenuta aggiornata dalla Direzione dei Lavori e che pertanto non si capisce la difficoltà ad oggi posta da RFI a corrispondere l’intera somma dovuta all’Impresa».

L’impresa Salini fa sapere inoltre di aver scritto il 19 dicembre una nota indirizzata a RFI, Ministro dei Lavori Pubblici, Governatore della Lombardia, Presidente dell’ANC Cantone,  e Sindaci, dove «ha rinnovato la disponibilità del Gruppo anche a proseguire ed ultimare i lavori della tratta italiana della ferrovia Arcisate-Stabbio-Mendrisio, così come già fatto nel tratto elvetico dove abbiamo consegnato ed inaugurato il 26 novembre, nei tempi e nelle modalità che dovranno essere comunque definite definite nei prossimi 30 giorni in un Tavolo Istituzionale di Monitoraggio costituito tra RFI, l’Impresa, Comuni, Ministero e Regione, che vigili pure in corso di esecuzione sul corretto operato delle Parti coinvolte ed il rispetto degli impegni assunti».
L’auspico della Salini è che «questa rinnovata disponibilità dell’Impresa, vista la presunta difficoltà di addivenire da parte di RFI in tempi brevi a valorizzazione delle somme da corrispondere all’Impresa e quindi a sottoscrivere una risoluzione consensuale del contratto nei tempi che permettano un rapido avvio della procedura di gara, possa porre fine alle annose e note questioni che sin oggi hanno impedito di poter realizzare l’opera. Ciò malgrado la stessa Impresa nel mese di agosto 2011 avesse proposto la soluzione tecnico ed economica che avrebbe permesso, con un modesto incremento dell’Importo originario del contratto, di attivare la linea ferroviaria a gennaio 2014. Tutto questo anche a valle della recente approvazione del CIPE del Progetto di recupero ambientale della cava che permetterebbe di ultimare i lavori nel 2017». 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Dicembre 2014
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