La testimone in tv: “Uva picchiato in uno stanzino dell’ospedale”

Le affermazioni di una donna (anonima) che per la prima volta ha raccontato la sua verità a "Chi l'ha visto?". Se fosse credibile, l'uomo sarebbe stato picchiato al pronto soccorso e anche i medici potrebbero aver visto

Una nuova testimone ha affermato questa sera, a Chi l’ha visto?, che Beppe Uva fu picchiato in ospedale. La donna ha raccontato di aver udito Uva che, in pronto soccorso, urlava “bastardi” contro carabinieri o poliziotti (la donna ha affermato di non saper distinguere tra le due forze dell’ordine). 
La tv ha mandato anche in onda le parole dell’operatore del 118 che rispose alla nota telefonata di Alberto Biggiogero. Il servizio ha poi ricostruito tutta la storia. Nel servizio si vede un ampio stralcio video dell’interrogatorio di Alberto Biggiogero con il pm Agostino Abate. La trasmissione ha letto pezzi dell’ordinanza del Gip che ha riaperto il caso e mostrato alcuni passaggi dell’interrogatorio. Tra gli altri ha mostrato anche il momento in cui Biggiogero chiede “un caffè doppio per favore” e il pm glielo nega.
Ma ecco il racconto della supertestimone: “Mi trovavo al pronto soccorso di Varese, ho sentito delle urla. Ho visto che c’erano tante persone, non so distinguere tra poliziotti e carabineri, ma erano una quindicina o ventina di persone. Era in piedi, era agitato, dovevano tenerlo per non farlo sbattere. Mandava tutti a quel paese, diceva siete dei bastardi, queste parole che usano i giovani adesso. Nel giro di un quarto d’ora, metà sono andati via, ne sono rimasti 4, 5 o 6. E allora uno di loro ha detto basta, adesso finiamola. Poi ha chiamato dei colleghi, e ha detto, portiamolo di là e gli facciamo una menata di botte. Sono andati di là e hanno chiuso. Di sicuro erano quattro, due che lo sorreggevano e qualcuno che teneva la porta. Quando sono usciti, ho notato che i carabinieri lo sorreggevano bene, e dicevano: prendete la barella, e hanno chiamato il dottore e gli mettevano la flebo. Lui diceva: mi hanno picchiato. E il carabiniere ha risposto: ti sei picchiato tu da solo vicino al muro. Prima che entrasse nella stanza, non avevo notato avesse nulla al naso”.  

Conclusioni
La donna sarebbe disponibile ad essere ascoltata dal pm, che in questo momento è Felice Isnardi dopo la sostituzione dei pm Abate e Arduini. La sua testimonianza, se fosse vera, aprirebbe scenari eccezionali: il pestaggio si sarebbe verifcato anche in ospedale. L’ambulanza del tso sarebbe giunta al Circolo non solo con i medici ma anche con 15 o 20 tra carabinieri e poliziotti, e non solo con gli 8 indagati (praticamente una scorta armata). Inoltre i medici avrebbero permesso che Uva venisse torturato in uno stanzino. Seguendo questa logica potrebbero esserci decine di indagati. Se si trattasse di una testimonianza credibile. 

I medici finora interrogati hanno sempre raccontato una realtà differente
(nel video integrale l’interrogatorio della dottoressa Finazzi che era presente quella mattina). La dottoressa Finazzi ad esempio ha raccontato di averlo sottoposto a due iniezioni e di aver confermato il tso, tra le 6 e 21 e le 8 e 29 di quella mattina, ma non ha accennato a pestaggi in corsia; ha invece riferito al pm di aver sentito Uva dire, genericamente, che lo avevano picchiato. Ipotesi: la testimone televisiva vide forse 5 persone, e magari anche un poliziotto o una guardia giurata, che la aiutavano a tenere fermo Uva, per consentirle di fare la puntura? (lo ha raccontato lei stessa nell’interrogatorio). Erano circa le 7. Andando a ritroso nel tempo, troviamo invece il dottore che intervenì in caserma, Agoustin Noubissiè, il quale ha negato violenze (leggi l’interrogatorio). Infine, l’infermiere del triage, interrogato durante il processo al medico Fraticelli, ha affermato di aver chiesto a Uva, di nascosto dai poliziotti, se l’avessero picchiato. E di aver ricevuto questa risposta : "Quei lividi me li sono fatti da solo".

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Pubblicato il 26 Marzo 2014
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