Le sniffate in Limousine dei vip varesotti

La condanna di un 39enne nasce da un'inchiesta che ricostruisce uno spaccato di vita emblematico: il gommista cocainomane, le belle ragazze che nascondono la droga negli stivali, il vizio per avvocati e manager

La bella vita di un gommista di Besozzo: sniffate, macchine potenti, belle ragazze che nascondevano la cocaina negli stivali. La condanna è arrivata martedì scorso per detenzione ai fini di spaccio, 2 anni e pena sospesa, perché tutto sommato il consumo era limitato alla sua compagnia. Ma intanto dietro al processo e ai 15 testimoni che hanno sfilato in tribunale a Varese ci sono tutti i vizi della provincia profonda. L’uomo, R. O., 39 anni, residente in un paese della zona, secondo i testimoni aveva una curiosa abitudine. Andava a prendere gli amici, a Laveno, con una limousine lunga 8 metri che parcheggiava nei presso di un noto bar. Un’auto che non passava inosservata. E proprio con quella “carrozza” la compagnia si spostava di locale in locale. Cocaina e champagne, sniffate in macchina, magari con le strisce disposte sopra un’agendina. La vettura restava nel parcheggio dei locali, e i consumatori entravano e uscivano dalla portiere quando volevano approfittarne. Limousine, ma anche Porsche Cayenne. L’inchiesta dei carabinieri era nata perché una donna, allora fidanzata con il gommista, aveva denunciato un’estorsione. Si tratta della titolare di un negozio di intimo femminile, ma ascoltando le sue conversazioni, gli inquirenti hanno invece ricostruito un’altra storia. La compagnia vip (avvocati varesini, commercianti facoltosi, manager) andava spesso nella saletta riservata di un noto ristorante di Busto Arsizio e si dava alla bella vita, oppure in discoteca a Varese, Milano, Luino o Arona. R.O. aveva spesso cocaina a disposizione. Secondo le testimoni si sniffava sul retro del ristorante, oppure in officina. Il linguaggio cifrato? Eccolo: «Mi telefonava e mi chiedeva di andare in officina per vedere una macchina oppure una nuova partita di gomme» ha raccontato una ragazza poco più che ventenne all’epoca. «Nel retro poi rompeva un pezzo dall’ovulo e me lo consegnava». Le giovani ragazze accompagnavano i maschi nelle serate. Una giovane racconta che una volta alla settimana le veniva consegnato un pezzo di cocaina grande come un sasso, e che «in pagamento lo accompagnavo nelle serate da lui organizzate». Le ragazze si nascondevano la cocaina negli stivali. Una testimone ha persino detto di aver visto l’imputato estrarre una palla di ovuli di cocaina grande come un melone. Tra le persone interrogate che partecipavano alle serate in limousine anche un avvocato di Varese. I protagonisti si sono difesi dicendo che molte erano solo vanterie. L’avvocato, infatti, ha sostenuto che aveva solo fatto finta di sniffare, per non fare brutta figura, e che dalle sue narici non è passato nemmeno filo di polvere bianca. Il gommista, difeso dall’avvocato Corrado Viazzo, ha infine dichiarato che la Limousine, in fondo, gli era stata solo prestata, e che il Cayenne lo stava pagando a rate con un leasing. Il pm Sabrina Ditaranto ha ottenuto la condanna ma i fatti risalgono a qualche anno fa. Oggi dicono tutti di essere pentiti e sulla retta via. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Febbraio 2013
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