Mondiali Under 23: baci e pianti alla Schiranna

Tra le tribune e il parco dove i giovani atleti si allenano, l'aria che si respira è quella dell'agonismo puro, il mondiale under 23 non è un gioco da ragazzi

Per capire che aria tira alla Schiranna basta fermarsi un attimo nell’area kiss & cry, letteralmente bacia e piangi. È qui che i giovani atleti impegnati sui campi di regata per i mondiali under 23 di canottaggio, possono abbracciare, tra una gara e l’altra, i propri cari.
Dopodiché tutti di nuovo in acqua, ad allenarsi o a correre per mantenere caldi i muscoli e tesi i nervi. Durante un mondiale non sono ammessi attimi di relax. Anche se sei poco più di un adolescente, anche se vieni dall’altra parte del mondo.
Non mancano i sorrisi sui volti di questi giovani atleti, è vero. Ma si vede che sono di circostanza, di cortesia verso i fastidiosi cronisti che li inseguono per la pineta e fin sotto le corsie di partenza. Molti di questi ragazzi e ragazze tra meno di un paio d’anni si rincontreranno alle Olimpiadi di Rio de Janeiro e questo è il primo, vero banco di prova per una loro selezione.

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Sulle tribune il clima cambia completamente. Il suono delle trombe, lo sventolio delle bandiere, l’incitamento dei supporters e la voce degli speaker, riempie l’aria umida del lago fino a tramutarsi in un vero e proprio boato ogniqualvolta le barche si approssimano al traguardo.
Poco distante, al punto ristoro i tifosi si rilassano mangiando spiedini di frutta e bevendo birra ghiacciata. Tante volti, sotto un cielo sin ora clemente, che si scambiano opinioni sulle prestazioni dei loro beniamini, in 51 lingue diverse.
Nel primo giorno di gare, tutti sembrano entusiasti delle condizioni del lago, dell’accoglienza e dell’organizzazione del mondiale. La gente scorre sotto lo sguardo vigile dei commissari Fisa, attentissimi a tutto, anche a chi si avvicina troppo all’acqua e ai campi di regata. Un fotografo viene allontanato in malo modo da un arbitro inglese.

Carpire un’intervista non è facile. Mentre i suoi ragazzi distendono i muscoli prima di entrare in acqua, incontro Spartaco Barba, responsabile degli azzurri under 23, «Sono fiducioso, abbiamo i numeri per fare bene e sono convinto che non deluderemo. Ora dobbiamo prepararci, scusaci e grazie a tutti coloro che rendono possibile questo bell’evento». Neanche il tempo di fare un’altra domanda e sono tutti in cerchio a studiare la strategia migliore per battere la squadra tedesca su 4 con, «Quella da battere», confida Barba.
Gli italiani sono i campioni del mondo uscenti in questa specialità e sembrano rilassati, sorridono davanti all’obbiettivo e si lasciano andare a qualche battuta.
Ieri sera, prima dello spegnimento delle luci, che tassativamente avviene alle 21.30, hanno fatto il karaoke e cantato una canzone d’incitamento per tutto il team.
 


Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Luglio 2014
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