Nello spazio la nuova frontiera dell’uomo?

Il tema di attualità dopo la scoperta di acqua sulla Luna. Se ne è parlato in un convegno tenuto a battesimo da Fidapa

La FIDAPA (donne, arti, professioni, affari) di Varese, presieduta da Leda Mantovani, ha trattato all’Art Hotel un tema di attualità: “La colonizzazione dello spazio: dalla Luna a Marte”, in occasione dell’Anno dell’astronomia.
E’ stato gradito ospite il professor Salvatore Furia, che ha concluso l’incontro.
Nel mese di ottobre scorso la Nasa ha fatto schiantare nel cratere Cabeus, nel polo sud della Luna, lo stadio centrale di un razzo con lo scopo di sollevare una nube dentro la quale raccogliere la prova della presenza di molecole d’acqua.
Si pensa infatti alla presenza di ghiaccio portato dalle comete in epoche remote e lì rimasto conservato grazie a una temperatura inferiore ai 150 gradi sotto zero.
Scoprire il ghiaccio sarebbe importante per la sopravvivenza degli uomini sulla Luna e si potrebbe ricavare ossigeno e idrogeno per le abitazioni e per i razzi che farebbero la spola con la terra.
Fantascienza? Non più. Il primo sbarco potrebbe avvenire entro una decina d’anni.
A 40 anni dal primo sbarco sulla Luna il programma USA Constellation (lo stanziamento per la NASA è di 18,7 miliardi di dollari per il 2010) prevede nel 2020 l’arrivo del modulo abitato Altair con 4 astronauti e con lo scopo di insediare la prima base lunare che si prevede sarà pronta nel 2025.
La base costituirebbe un trampolino verso Marte, dove si sono già dirette 40 missioni negli anni Sessanta, alcune fallite altre no; le spedizioni sono riprese nel 1996 con una sonda per l’analisi delle rocce e nel 2003 due Rover gemelli sono approdati e continuano ad essere attivi sul suolo di Marte, dove si pensa che ci siano acqua e ghiaccio, ma con una temperatura che va da -143 a -63 gradi.
Nel 2011 l’ESA lancerà una sonda per trivellare il suolo di Marte e nel 2050 si pensa di approdare con alcuni astronauti.
Al termine dell’incontro Salvatore Furia ha auspicato che l’uomo sia in grado di risolvere i grandi problemi della Terra e che l’appuntamento di Copenaghen, previsto fra pochi giorni, sia costruttivo.
La speranza è che tutte le conquiste dello spazio e le colonizzazioni siano solo a beneficio del “turismo spaziale” ( anche se un turismo solo d’elite sarebbe comunque ingiusto) e non una necessità dell’umanità costretta a lasciare la terra.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Dicembre 2009
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