No alla sfiducia, ma è nato il partito di Clerici

La maggioranza fa rinviare la mozione contro l'assessore di Forza Italia, che rimane al suo posto e ora si trova con una visibilità enorme, forse ingombrante per il sindaco Fontana

L’assessore Stefano Clerici resta al suo posto: la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro di lui, ieri sera, non è stata neanche discussa nel merito. La discussione, iniziata alle 23 e 20, era a porte chiuse, ma il risultato è stato reso noto dai consiglieri pochi minuti dopo. La maggioranza, su proposta della Lega Nord, ha deciso di rinviare il dibattito. Lo slittamento è stato messo ai voti e approvato da Lega, Forza Italia, Nuovo centrodestra, Udc. Astenuti Imperatore dell’Udc e Corbetta del Pd. Contari Pd, Sel e Movimento libero, Varese e Luisa. Il sindaco ha giustificato la scelta con la necessità di non spettacolarizzare la questione delle dichiarazioni di Clerici sulla Siria in un momento delicato dal punto di vista internazionale. Il Pd replica che a questo problema si era già ovviato con la seduta a porte chiuse ed eliminando ogni riferimento internazionale nella mozione.

Finisce così la settimana più delicata per l’assessore Stefano Clerici. Risultato: l’esponente ex An rimane al suo posto e nessuno ne mette in discussione la sedia, nella maggioranza. Per lui è certamente una vittoria anche se la giunta lo ha stoppato sul taglio dei cipressi. (La marcia di giovedì sera) Dal punto di vista politico rimane tuttavia un punto di domanda sul protagonismo dell’assessore, che sia sul caso Siria che su quello dei cipressi è riuscito a trascinare l’intera amministrazione in un pesante braccio di ferro con i comitati del no (la storia di Michele sull’albero). I gruppi spontanei in questo momento stanno animando la vita politica e stanno dando, almeno sui giornali e nei social network, del filo da torcere alla giunta anche se non è chiaro che tipo di sbocco politico prenderanno alle elezioni amministrative del 2016.
L’assessore Clerici intanto ha guadagnato una visibilità enorme, proprio mentre nel suo partito, Forza Italia, i rivali interni della corrente Agorà lo stavano mettendo in discussione dopo il suo mancato sostegno a Lara Comi alle elezioni europee; e persino per il mancato pagamento della quota mensile da versare al partito.  Si va avanti con un assessore più ingombrante che mai. Un politico che, spostando tutta l’attenzione su di sè, in queste settimane, sembra quasi aver creato un suo partito personale al verde pubblico, insieme con gli ex An che erano in piazza per lui ieri sera, Orizzonte ideale, e Casapound, che oggi lo difende. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Settembre 2014
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