«O cambiamo il Paese o non lo farà nessun altro»

Ma quali ferie? «Inizia in questi giorni un periodo pieno». Parola di Ministro. Maria Elena Boschi arriva alla Schiranna alla Festa democratica poco prima le 19 di sabato a bordo di una berlina, ma giura di essere arrivata da sola a Varese in treno, senza scorta: «Si può fare anche così», dice, strappando un applauso della platea, dopo aver fatto il giro delle cucine della festa del Pd, aver stretto centinaia di mani e dispensato decine di sorrisi.
Neppure il tempo di un caffè che comincia subito il suo lavoro, che è anche quello di comunicare. Il tema del giorno sta in una parola: riforme. Non solo, certo quelle istituzionali, quella del Senato. È quest’ultimo argomento, però, a tenere banco. E nei cinque minuti in cui si intrattiene coi giornalisti, le risposte sono tutte sulla nuova architettura di Palazzo Madama: ce la farà, la riforma, ad essere approvata nei tempi stabiliti? Il ministro Boschi dice di essere su questo punto «fiduciosa». «Lavoreremo tutti i giorni perché abbiamo preso un impegno coi cittadini e se l’8 agosto (è la data ipotizzata dal Governo per il primo passaggio proprio al Senato) non dovessimo finire, andremo avanti».
E sull’atteggiamento della minoranza? Sugli emendamenti fiume che portano alla paralisi dei lavori, all’ostruzionismo? «Si tratta di comportamenti volti esclusivamente a far perdere la pazienza a tutti gli italiani. In nessun paese democratico la minoranza può bloccare le riforme. L’impianto della riforma e’ stato deciso e votato. Possiamo fare modifiche in aula, certo, ma senza stravolgere il testo». Sempre sue questo tema il ministro, che sa di essere nella culla del Carroccio, non risparmia affondi verso il partito di Salvini. «Mi piacerebbe sapere la Lega cosa fa: neanche Pirandello aveva inventato personaggi del genere. Non si può strappare la Costituzione in aula appena dopo aver approvato il testo in commissione». Un altro tema affrontato nel breve scambio coi giornalisti è stato anche quello della riforma delle Camere di Commercio: il Governo aveva previsto una riduzione del 50% del diritto camerale, vale a dire l’imposta annuale pagata da tutte le imprese per l’iscrizione al registro delle imprese che rappresenta la principale fonte di entrata per questi enti economici. Il Ministro ha confermato l’approvazione dell’emendamento presentato in commissione Affari Istituzionali proprio dagli onorevoli Daniele Marantelli e Angelo Senaldi, presenti all’incontro assieme alla collega parlamentare del Pd Maria Chiara Gadda.

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L’intervento nel tendone della Schiranna, cominciato dopo un breve incontro col campione del canottaggio Peppe Abbagnale in città per i mondiali under 23, è stato introdotto dal segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri e moderato dalla giornalista Rosy Brandi.
Diversi i temi trattati: dal ruolo della donna in politica alle altre riforme in cantiere: quella del fisco, o del lavoro, «che servono per avere uno stato più moderno e coraggioso. Le riforme che il Governo ha in cantiere stanno cambiando il Paese». «Le riforme costituzionali sono però la strada d’accesso al cambiamento del Paese ha chiarito Maria Elena Boschi – . Se non riusciamo a farle, non saremo credibili. Per questo insistiamo così tanto su questo punto. O cambiamo il Paese o non lo farà nessun altro».
L’ultima battuta sull’aspetto fisico: un impatto mediatico notevole di questo ministro passa anche dai pantaloni ciclamino e da un sorriso smagliante. Su questo la politica del Pd deve tirare le orecchie ai giornalisti e al circo mediatico creato sulla sua figura: attenzione a non far passare un modello sbagliato: «Non è giusto che una ragazza di 15 anni pensi che debba contare più come ti vesti o come sei rispetto agli studi che fai o alle tue competenze».

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