Per i Comuni la rivoluzione digitale comincia da Brebbia

Il sindaco del Comune del Basso Verbano propone una gestione associata dei servizi informatici per ridurre i costi e rispettare i tempi della Agenda Digitale e con un passato da informatico, lo fa con cognizione di causa

L’idea arriva al momento giusto ed è di quelle che potenzialmente possono far risparmiare ai Comuni, e quindi ai cittadini, un sacco di quattrini. 
Domenico Gioia, sindaco di Brebbia, ha riunito una ventina di Comuni davanti a una proposta: creare un unico centro per tutto ciò che riguarda i servizi informatici erogati dalle amministrazioni locali. Dalla fatturazione elettronica, che dal 15 marzo 2015 sarà obbligatoria, fino all’anagrafe digitale, fino alla digitalizzazione e al backup di tutti i dati registrati in Comune.
Una proposta a cui il sindaco sta lavorando da mesi e che, con un passato nel settore informatico, sta cercando di rendere concreta il prima possibile.

«A breve presenteremo un protocollo di intesa tra un ventina di Comuni che vanno da Sesto Calende a Laveno, che prevede una governance comune per esternalizzare i servizi di tipo tecnologico. Il primo passo – continua Gioia – è quella di portare i server comunali che prendono polvere nei sottoscale dei municpi, presso un unico Data Center. Nella nostra provincia ne abbiamo individuati due che potrebbero corrispondere alla nostre esigenze. Così facendo raggiungeremmo un effettivo risparmio e avremmo la garanzia di competenze in grado di effettuare operazioni complesse che spesso mancano nelle amministrazioni pubbliche». Ad esempio? «Ad esempio il disaster recovery, un backup generale di tutti i dati presenti in Comune». Quali saranno i passi successivi, nel caso si concretizzi il primo step? «Oggi le amministrazioni comunali si rivolgono a più fornitori di applicazioni software.

Questa mancata uniformità ha una ripercussione immediata sulle casse comunali e crea troppe differenze tra le varie amministrazioni. Mettendoci tutti insieme invece avremmo la possibilitià di avere un maggior potere contrattuale e di valutare l’offerta migliore tra quelle offerte dai fornitori, anche qui con una conveienza immediata per le casse comunali. Inoltre c’è un altro grande vantaggio». Quale? «Avremmo un unico servizio di manutenzione uguale per tutti e che faccia sempre gli stessi prezzi».
I vantaggi insomma sono molteplici. E per quanto riguarda la tutela della privacy dei dati? «Questi Data Center garantiscono la massima sicurezza». Un ultima domanda, ha quantificato quali potrebbero essere i costi per il suo Comune se dovesse sostenere da solo i servizi che l’Agenda Digitale? «Sì. Ogni Comune dovrebbe spendere una cifra vicina ai 200mila euro. Con questa proposta ne spenderemmo circa 10mila a testa».  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Novembre 2014
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