Polita, fallisce la società dell’hotel di Capolago

Il tribunale deposita la sentenza sulla Ansafin, passano a un curatore fallimentare il famoso hotel, un capannone industriale a Induno, gli immobili della ex Quiete e appartamenti in viale Borri

Il tribunale di Varese ha decretato il fallimento della società del gruppo Polita Ansafin. Si tratta del quinto fallimento, negli ultimi 6 mesi, per una azienda del gruppo e a questo punto la situazione dell’impero economico degli imprenditori varesini comincia a farsi complicata, tenuto conto che la Procura della repubblica sta per depositare una sesta richiesta di fallimento e che indaga i Polita in relazione all’affaire dell’acquisto della clinica privata la Quiete. Ansafin è infatti una delle società più importanti per i Polita, la proprietaria dell’albergo di Capolago costruito prima dei mondiali di ciclismo (nella foto il taglio del nastro)  ma contiene anche un capannone industriale a Induno Olona, gli immobili dove opera la clinica privata La Quiete e appartamenti di pregio nella zona di viale Borri. Secondo il pm Agostino Abate la società aveva da onorare almeno 8 milioni di euro versi i creditori, il tribunale tuttavia ha preso per buona un’altra cifra di debito, circa 2 milioni di euro, che era stata proposta dalla stessa Ansafin, e che però è stata sufficiente per i giudici alla dichiarazione di fallimento. Entro 24 ore – la decisione è di ieri pomeriggio – passerà tutto a un curatore fallimentare. 
La partita tra la procura e i Polita è durissima, ci sono di mezzo carte bollate, guardia di finanza e milioni di euro. I  5 fallimenti di società del gruppo sembrano una sorta di domino. Prima la «Sanità varesina» a Milano e poi, su richiesta della procura di Varese, la «Quiete srl» e la «Quiete casa di cura» (queste due acquistate a suo tempo dalla famiglia Riva), e la «Quiete Hospital». Ora è toccato alla Ansafin, che era considerata la capogruppo, anche se giuridicamente non lo è; la prossima richiesta di fallimento sarà nei confronti de «La Quiete Istituto clinico». Il tribunale ha sostanzialmente dichiarato insolventi le società coinvolte e c’è già un ricorso alla corte di appello di Milano rigettato per quanto riguarda il primo di questi fallimenti.
Il pm si è avvalso in tutte le operazioni delle consulenze della Guardia di finanza di Varese che ha svolto un lavoro certosino di ricostruzione di tutta la contabilità. Molte sono ancora la partite aperte. Il curatore fallimentare di una delle società fallite, La Quiete srl, sta facendo un’azione revocatoria nei confronti della Ansafin sui beni immobili della clinica privata, e un’altra causa è stata intentata da una società finanziaria che aveva prestato i soldi per l’acquisito dell’albergo di Capolago. Il tribunale di Varese nella sentenza di fallimento avrebbe anche riconosciuto che l’hotel è stato sopravvalutato, a seguito di una perizia quantomeno imprecisa sui valori della struttura.
L’albergo di Capolago è stato il simbolo di una stagione imprenditoriale molto sugli scudi da parte dei Polita, che avevano grandi progetti per la città e che venne inaugurato alla presenza di politici importanti quali il senatore Antonio Tomassini e il vicesindaco Giorgio De Wolf, quest’ultimo anche nel ruolo di progettista . I Polita da parte loro hanno denunciato il pm Agostino Abate perché si ritengono vittime di una persecuzione giudiziaria e negano di aver commesso errori. Hanno svolto azioni giudiziarie a 360 gradi contestando comportamenti scorretti a molti soggetti coinvolti e non hanno mai mostrato di volersi arrendere alle sentenze del tribunale.

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Pubblicato il 20 Gennaio 2012
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