Polo della montagna, i sindaci del Luinese ci credono ancora

Dopo il “no” di Fondazione Cariplo per il finanziamento del progetto, 19 comuni votano il sostegno alla riqualificazione dell’immobile di Ferrera. Attaccata la Lega: “Ci sta boicottando”

filanda calcaterraFondazione Cariplo boccia, i sindaci promuovono, ma intanto i soldi non ci sono. Stiamo parlando del progetto del “polo scientifico e tecnologico della montagna”: in pratica la ristrutturazione di un’ex filatura di fondovalle, tra Ferrera e Cassano Valcuvia, per destinarla, tra le altre funzioni, a istituto superiore di agraria e sede di Comunità Montana valli del Luinese.
Rientrava, questo progetto, fra quelli “emblematici” per cui Fondazione Cariplo avrebbe erogato, quest’anno, nel territorio di Varese Como, diversi milioni di euro. Alla fine però, i fondi sono stati altrimenti destinati.
Nonostante questa bocciatura, lunedì scorso la Consulta dei sindaci – l’organismo che elabora le scelte strategiche e programmatiche per il territorio di Comunità montana Valli del Verbano – ha preso una posizione politica sulla proposta di riqualificazione dell’immobile per realizzare un istituto superiore di agraria, stalle, caseificio e serre didattiche, nonché un polo multifunzionale con diverse sedi istituzionali.
La votazione ha ottenuto il parere favorevole di 19 Comuni dei 22 rappresentati, su un totale di 30 sindaci effettivi, in quanto Maccagno con Pino e Veddasca e Mesenzana sono commissariati. Si sono astenuti i Comuni di Brissago Valtravaglia e Gemonio. Ha dato parere contrario solamente il sindaco di Casalzuigno.
magrini filandaMarco Magrini – Presidente di Comunità montana Valli del Verbano ha affermato che
«investire nel settore agricolo è l’unica strada percorribile per assicurare una ripresa economica in queste valli. Quello del Polo scientifico e tecnologico della montagna è un progetto in cui credo moltissimo ed ero pronto alle dimissioni – come annunciato giorni fa – se fosse mancato il sostegno del territorio su questo punto. La piena fiducia dell’Assemblea di Comunità montana non è mai mancata sul mio operato: la recente approvazione del bilancio a larghissima maggioranza è l’ennesima conferma.
Ora che due terzi dei Sindaci ha nuovamente riconfermato il valore dell’iniziativa, mi impegnerò in ogni sede per ottenere i finanziamenti e realizzare l’intervento strategico e lungimirante. La Provincia di Varese con il suo commissario Dario Galli ha sempre sostenuto il progetto e lo ha ribadito anche dopo l’esito dei Bandi sui “Progetti emblematici” di Fondazione Cariplo. La prossima tappa è portare il progetto all’attenzione di Regione Lombardia e del Presidente Roberto Maroni».
Molto critico Silvano Ronzani, assessore all’agricoltura dell’ente: «La votazione è stata fondamentale per mettere in luce le strategie, anche a fini elettorali, che una parte politica del territorio sta realizzando. Va detto che una parte della Lega Nord, in particolare il Commissario provinciale Dario Galli, ha sempre saldamente sostenuto il progetto. A livello locale, non sono mai emerse apertamente critiche all’iniziativa, perché evidentemente emblematica per un territorio depresso come questo. Risulta però evidente, dai comportamenti dell’altra sera, nella consulta dei Sindaci, che alcuni rappresentanti territoriali del Carroccio stiano boicottando il progetto con stratagemmi da vecchia politica. La votazione di lunedì ha infatti visto alcuni Sindaci – sempre favorevoli – uscire dalla sala per non prendere una posizione e non assumersi una responsabilità.
Magrini ha però ottenuto quello che voleva: adesso sappiamo chi lavora a favore e chi contro questo progetto. Il rappresentante del Comune di Luino, Franco Compagnoni, prima ha tentato di non far votare i sindaci e poi ha posto come condizione di non dare in permuta le proprietà dell’Ente la famosa villa di Luino. A suo tempo invece, il rappresentante del Comune di Luino aveva votato a favore dell’alienazione degli immobili perché necessaria all’acquisizione dell’area Calcaterra. A mio avviso, la Lega Nord territoriale sta manovrando dietro le quinte, per osteggiare velatamente il progetto e temporeggiare in vista delle prossime elezioni amministrative. Vengono contestati dettagli secondari e vizi di forma quando invece si chiede la condivisione di una linea programmatica».

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Pubblicato il 17 Aprile 2014
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